Riflessioni
Anniversario
Inserito da AuroraB il Lun, 19/03/2012 - 1:07pm!8 marzo, 41 anni di matrimonio, 41 anni passati insieme a Claudio, l'unico uomo della mia vita. Ci siamo sposati nella Parrocchia della Lacrima a Mazzarino, il mio paesello natio; avevamo vent' anni, eravamo innamorati e volevamo stare insieme, non ci importava altro. Guardavamo trepidanti e intrepidi al futuro sicuri che il nostro amore, con l'aiuto di Dio, avrebbe superato ogni ostacolo.
Abbiamo cresciuto due figli, Serena è arrivata quando avevamo 23 anni e Marco quando ne avevamo 29 ed ora abbiamo anche i nostri nipotini Nicolò, Mattia e Stella da amare!
Non sono mancate le difficoltà, i conti che non quadravano mai, come una coperta troppo corta, la fatica e l'impegno che i figli comportano, i problemi di salute, qualche inevitabile incomprensione... ma non è mai mancata neppure la fiducia reciproca, la certezza che avremmo sempre potuto appoggiarci l'uno all'altra e che tutto avremmo superato, reggendo alle frustrazioni e ricordandoci che eravamo Claudio e Aurora, quelli che si amavano tanto e volevano stare sempre insieme.
Quanti spigoli smussati e quanti ancora da smussare! Quante diversità accettate e quante ancora da accogliere reciprocamente...! La Grazia del Signore ci ha sempre sostenuti anche quando le pesantezze reciproche sembravano insostenibili. Essa ci ha ricordato che la vita è prosa e non solo poesia e che la sua bellezza è costruita sulla fatica quotidiana.
Il Signore ci ha affidati l'uno all'altra quando ci siamo accolti reciprocamente davanti a lui ed ha arricchito di frutti meravigliosi la nostra vita. E' la sua Grazia che ancora ci sostiene e ci aiuta a non venir meno alla sua chiamata all'amore e alla fedeltà reciproca. Dopo 41 anni siamo ancora Claudio e Aurora che si amano tanto e vogliono stare sempre insieme!
Grazie Signore e Grazie a te Claudio.
Scusate, ho voluto dare la mia umile testimonianza se può essere utile a qualcuno, grazie Aurora.
Il mondo non è tutto sole e arcobaleni
Inserito da Karen12 il Ven, 10/06/2011 - 6:43pmIl mondo non è tutto sole e arcobaleni. E 'un posto molto cattiva e brutta ... e non mi interessa come sei duro, ti batte in ginocchio e vi tengono lì in modo permanente, se lo lasciate. Tu, me o nessuno, sta andando colpire duro come la vita. Ma non è su come si colpiscono ... Si tratta di quanto duramente si possono ottenere successo, e andare avanti ... quanto si può prendere, e andare avanti. Ecco come vincere è fatto. Ora, se si sa cosa si vale, uscire e ottenere ciò che si merita. Ma devi essere disposto a prendere i colpi. E non puntare il dito dicendo: Non è ciò che vuoi essere, perché di lui o lei o nessuno. Vigliacchi farlo e che non sei tu! Tu sei migliore di quella..
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Lettera dei giovani letta davanti al Vescovo Roberto, al Sindaco di Mantova Sodano a all’assessore provinciale Castelli nel mom
Inserito da chiara il Mar, 01/02/2011 - 7:37pm- dignità e diritti umani;
- legalità;
- partecipazione e cittadinanza attiva;
- nuovi stili di vita;
- chiesa e povertà;
- glocalizzazione.
- perchè, se la povertà è un fenomeno diffuso e dinamico, che non tocca solo aspetti economici, ma anche morali e spirituali, le istituzioni politiche non se ne occupano e demandano al solo Terzo Settore?
- come lo stato e le sue manifestazioni locali si prendono cura delle persone in situazioni di povertà?
- perchè la politica non riesce a cogliere davvero le necessità dei cittadini e rispondervi?
- abbiamo scoperto che l'illegalità, anche di stampo mafioso, esiste nel nostro territorio, quali battaglie si stanno combattendo al riguardo? voi ci state mettendo la vostra testa e la vostra faccia?
- come operano le istituzioni politiche per promuovere forme di sviluppo di nuove tecnologie in grado di produrre energia da fonti naturali, che ci renderebbero autonomi rispetto alla dipendenza da combustibili fossili e ci permetterebbero di valorizzare le nostre ricchezze?
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SOCIETA' PROFESSIONE e FEDE
Inserito da Dj Simon il Gio, 23/12/2010 - 4:53pmSocietà, professione, fede
Durante gli incontri dei giovani il venerdì sera in parrocchia, ci sono state poste le seguenti domande come stimolo alla riflessione e al confronto. Alcuni giovani sono studenti, altri lavoratori; i loro interventi sono segnati da tre asterischi.
Se leggendo queste risposte qualcuno volesse entrare in dialogo ci farebbe piacere continuare il confronto.
Ecco le prime due domande: 1) Qual è / quale sarà il mio compito nella società? 2) come valuto la situazione dell'Italia dal mio punto di vista di lavoratore o di studente?
***:. Nel mio settore ci sono pochi giovani e nonostante varie domande presentate, ho spesso ricevuto rifiuti. La maggior parte dei datori di lavoro non offre posti fissi.
*** Quello che si sente a scuola dà l'idea di un futuro drammatico perchè i paesi che una volta erano considerati "terzo mondo" ora sembrano essere prossimi a sorpassarci. La natalità poi è molto bassa, il che non è un fattore di miglioramento. Anche la crisi del governo attuale non dà buone speranze in quanto non si riesce a capire se è dovuta solo a dissolutezza morale o a reale crisi delle idee. Infine la situazione lavorativa che si prospetta sembra drammatica. Per quanto riguarda le scuole posso dire che gli istituti tecnici che una volta offrivano grandi opportunità si sono molto svalutate: infatti pochi dei miei ex compagni hanno trovato un posto di lavoro.
*** Le lauree si sono svalutate. Dipende anche dalla facoltà scelta, ma anche dalla qualità dello studio. Queste lauree prese con scarsi risultati portano ad essere poco pronti al mondo del lavoro. Diminuisce la serietà dello studio quindi questo tipo di lauree aumentano. Non c’entra solo l'offerta dell'università, quindi, ma anche la volontà dello studente stesso di impegnarsi negli studi
*** Sono contento del mio corso di studi, mi incuriosisce e ho la possibilità di studiare le nuove invenzioni. Sentiamo sempre parlare di "fughe di cervelli". Sono convinto che se si vuole ottenere una cosa bisogna spendere energie e andare fino in fondo. L'offerta universitaria secondo me è molto soddisfacente, ma poco spendibile per mancanza di occasioni esterne; è come avere una Ferrari senza avere la pista.
*** Sono contenta dell’università che frequento, perchè ci sono garanzie che le imprese locali danno verso gli universitari di quel territorio. Mi sento a un buon livello in campo nazionale. Il 20% dei fondi viene da organi statali. Ma chi sta al governo non ha una percezione di ciò che sta in basso. In Germania tutti i governi sono d'accordo sulla linea da prendere verso la realtà scolastica. Le strutture sono spesso obsolete e fatiscenti, la qualità dei corsi talora è scarsa. La mia scelta universitaria è stata condizionata dalla preferenza del trovar lavoro piuttosto che ciò che mi sarebbe piaciuto studiare.
*** Sono soddisfatto dell'organizzazione universitaria e dei servizi forniti agli studenti (come ad esempio i laboratori). Quando mi sono diplomato ho ricevuto alcune offerte di lavoro ma ho avvertito poca trasparenza nelle proposte avanzate.
*** Anche i bilanci dei Comuni hanno subito i tagli e questo crea problemi sul lavoro, come rallentamenti nelle procedure, scarsa qualità delle attrezzature (o addirittura mancanza). Tuttavia la mia esperienza è globalmente positiva, ognuno organizza il lavoro come può con le risorse che ha.
*** Oggi nel lavoro è più che mai necessario essere disposti a fare di più di ciò che viene richiesto.
Escludendo le visioni offerte dai media, il mio parere sull’Italia non è negativo; perché chi ha un pezzo di carta in mano riesce ad avere una mentalità aperta e volta all'apprendimento continuo. Entrare nel mondo del lavoro non è un'impresa impossibile. Le parole chiavi sono capacità e apertura a nuove possibilità.
*** Come docente talora mi confronto con studenti che possiedono una scarsa conoscenza dell'italiano, che non permette loro di scrivere con strutture logiche corrette. Manca spesso anche la capacità di sintesi, per cui gli studenti faticano a scrivere una tesi o un articolo o addirittura a prendere appunti. Queste capacità dovrebbero essere acquisite nella scuola media, ma spesso mancano. Scarsa è anche l'iniziativa allo studio e alla ricerca, così come la percezione che studiare a lungo, come molti ragazzi oggi possono fare in Occidente, è un vero e proprio privilegio; insomma in altre parti del mondo i ragazzi sono più motivati a imparare e a crescere responsabilizzati.
*** Dal mio punto di vista noto che è difficile farsi un'opinione personale, distaccata dai media, e dalla TV in particolare. Ma la mia visione del mondo del lavoro è sostanzialmente positiva: Le persone, nonostante la crisi, sono sempre propositive e pronte a provare nuove soluzioni per uscirne. Noto situazioni difficili ma volontà di impegno; in Italia c'è la voglia di ripartire.
***La mia esperienza è legata alla Bocconi: la frequentano persone un pò strambe, per le quali valgono competitività e snobismo. Tutti devono essere dei vip. L’alta percentuale femminile crea problemi, c’è maggiore competitività! Ma ci sono ragazzi/e che si lamentano per disservizi (soprattutto i meridionali) e vogliono scappare dall'ambiente mal servito (fuga di cervelli).
*** Vedo un'Italia che non guarda al proprio futuro ma guarda alle proprie tasche. Non vedo prospettive di crescita in senso complessivo. Ciononostante devo riconoscere che i professori sono molto professionali, e l'offerta del Politecnico è molto valida; gli studenti sono preparati, ma quando si parla di strutture scolastiche queste sono fatiscenti.
Ecco le altre due domande: 3) com’è la mia vita di cristiano nell'azienda e nell'università 4) Quali problemi trovo snel confronto con altri sull'argomento "credere"?
Non è necessario vantarci e farci notare di credere. Sono i gesti quotidiani che lo dimostrano; meno parole più fatti.
*** Nell’ambiente di lavoro non tengono molto conto che tu sia cristiano oppure che tu rispetti lo stile di vita del cristiano.
*** Da quello che si vede sembra che pochi credano al Signore. Se dici che sei cristiano, la reazione opposta può essere l'indifferenza o esser sottoposti a giudizi.
*** Forse può essere utile citare un proverbio ebraico presente nel vangelo "non gettare le perle ai porci" nel senso che è inutile portare il messaggio evangelico dove si sa che può essere infangato gratuitamente. Chi critica in modo scorretto e prevenuto non merita di ricevere le "perle".
Ad esempio: Nel mondo del calcio la bestemmia non viene punita come dovrebbe essere.
*** Non è necessario vantarci e farci notare di credere. Sono i gesti quotidiani che lo dimostrano; meno parole più fatti.
*** In generale oggi prevale scarso impegno nel rispettare i punti di vista altrui. Nelle scuole non è sempre facile essere accettati come cristiani, essere onesti, non cedere alle tentazioni frequenti, vivere con serenità la propria fede.
Inoltre veniamo messi in soggezione se ci chiedono come si fà a credere ad una realtà immateriale.
*** Nello sport agonistico non esiste calendario festivo per rispetto alle feste raccomandate dalla nostra religione. Non si dovrebbe organizzare nulla di sportivo per rispetto.
*** Nell 'essere cristiano non ci sono "maschere". Non ho mai avuto modo di confrontarmi con altri sull'argomento fede. Con i miei compagni di scuola e di università parlare di calcio e di ragazze.
*** Sono rimasta stupita quando ad una partita di calcetto ho sentito gridare bestemmie. Non capisco il senso di bestemmiare. è una mancanza di rispetto in ogni senso.
COSA TI FA PENSARE CHE LA TUA RELIGIONE SIA QUELLA "GIUSTA" TRA LE TANTE?
*** Se fossi nato in India crederei soltanto alla mia religione induista; ma se Gesù è un fatto concreto mi troverei spiazzato...
Cristianesimo = religione monoteista con trinità. La religione cristiana sembra quella con Dio più vicino. Il vero obbiettivo infatti è la salvezza delle creature di Dio.
*** Il concetto di trinità non attira un non credente in fase di scelta religiosa. Cerca qualcosa di più concreto.
*** Uno che vede il cristianesimo dall'esterno potrebbe effettivamente vedere Gesù come uno dei tanti profeti.
*** il buddismo è ufficialmente ateo; eppur è classificato come religione... Il buddismo cerca di risolvere il problema della sofferenza alla radice, eliminando il desiderio che è all’origine di ogni sofferenza...
*** Secondo me la religione è radicata nella cultura, quindi la cultura può influire nelle scelte.
*** Noi crediamo in Dio e in Gesù Cristo perchè siamo italiani?
*** Mia mamma mi ha battezzato da bambino e sono cresciuto con quell'educazione.
*** Per dire che la nostra religione è "vera" bisogna credere.
*** Sono nato in Italia e quindi cresciuto con educazione cristiana. Io credo che sia la religione corretta. Lo so perchè sono su questo "binario". Sta a me uscire dalla cultura generale e professare personalmente la fede.
*** Si rischia di "scegliere" la religione come un articolo in un supermercato... *** E' possibile procedere cosi? (esempio: sceglieremmo la persona giusta da sposare in questo modo?)
*** Penso di sposare una persona che nel tempo riesca a farmi raggiungere amore e felicità.
*** Ma allora le provi tutte?
*** Cercherò tra diverse finché non trovo quella giusta.
*** Ma cosi non ti sposerai mai.
*** Non mi sono mai ritrovato in condizione di dover scegliere tra un'altra religione.
*** Credo perchè da quando sono più grande e libera la fede mi aiuta a stare molto meglio in rapporto alle altre persone, in un vero equilibrio. Questo è un dono di Dio.
*** Sta in ognuno di noi trovare il metodo spirituale con il quale comportarsi. Credo perchè sono cristiano e non mi pongo altre domande.
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