Caritas
Ecco il Centro di Aiuto alla Vita
Il CENTRO DI AIUTO ALLA VITA (CAV) è un’Associazione di volontariato senza scopo di lucro, nata nel 1981.
E’ sostenuta da persone che credono profondamente nel valore della vita e si impegnano nel sostegno a famiglie, donne e minori in difficoltà.
> SPORTELLO ASCOLTO
Accoglie donne e bambini. Fornisce informazioni e orientamento per l’accesso ai servizi del territorio. Distribuisce aiuti concreti alle famiglie: pannolini, indumenti, attrezzature per la prima infanzia, etc.
> SOSTEGNO ALLA MATERNITA’
Offerto alle mamme che non desiderano interrompere la gravidanza ma che potrebbero essere costrette a farlo a causa delle ristrettezze economiche o della solitudine in cui si trovano.Offriamo un SOSTEGNO MENSILE per un massimo di 18 mesi. Offriamo presenza e ascolto per aiutare queste donne a ricostruire la fiducia e la speranza necessarie per accogliere il loro bambino. Grazie al progetto MAMME PER MANO offriamo la presenza e l’ascolto di un’ostetrica per aiutare le nostre mamme ad accogliere con fiducia e consapevolezza il loro bambino. I colloqui si svolgono presso il CAV ogni venerdì mattina dalle 9,30 alle 11,30 e al centro per le famiglie “Insieme”di Via Ariosto 61 allo stesso orario.
> PROGETTARE PER CRESCERE
Il CAV si autofinanzia tramite bandi e progetti che nascono dalle situazioni e dai bisogni riscontrati nel servizio quotidiano e vengono proposti a istituzioni (Regionali e Nazionali) e Fondazioni. Il CAV opera in rete con i servizi del territorio ed è in convenzione con il Comune e il Piano di Zona di Mantova, il Piano di Zona di Viadana e l’Ospedale Carlo Poma. Il CAV aderisce al progetto Regionale”Modello Mantova 4” per contrasto alla violenza contro le donne – capofila il Comune di Mantova.
> CENTRO ANTIVIOLENZA
Ascolta, accoglie, offre consulenze specialistiche a donne che subiscono azioni di violenza. Tramite il cellulare SOS VIOLENZA (349.9011590) attivo 24 ore su 24 riceve segnalazioni anche anonimeda donne e/o minoriche subiscono o assistono a violenze oppure Enti, familiari, conoscenti, insegnanti ecc. Ascolto diretto su appuntamento chiamando 349.9011590. Siamo sulla rete nazionale 1522.
> ACCOGLIENZA RESIDENZIALE
Il CAV gestisce 14 alloggi di accoglienza per donne sole o con bambini che hanno bisogno di un luogo sicuro per sottrarsi a maltrattamenti e violenze. Le accoglienze sono gestite in collaborazione con i Servizi Territoriali. L’equipe multidisciplinare è costituita da professioniste (assistente sociale, educatrici, psicologhe, consulenti legali) e operatrici d’ accoglienza volontarie.
> TELEFONO GIOVANE
E’ uno spazio in cui i ragazzi possono esprimere liberamente interrogativi, ansie e curiosità trovando qualcuno che li guidi a vedere le proprie risorse, superando così paure e disistima. TELEFONO GIOVANE: tel. 0376 225959 cel. 388.8989250
> COME AIUTARCI
PUOI DONARE IL TUO TEMPO LIBERO e diventare volontaria del Centro, prendendo parte alle attività che più possono interessarti o esserti congeniali.
PUOI DONARE INDUMENTI SMESSI, GIOCHI e ATTREZZATURE (lettini, passeggini, etc.) che non vanno più bene ai tuoi bambini.
Telefona allo 0376.325737 se non puoi passare tu al Centro e verrà un nostro operatore da te.
PUOI fare un VERSAMENTO direttamente presso la sede del CAV in via Vittorino Da Feltre,46 – 46100 Mantova oppure versando presso INTESA SAN PAOLO – IBAN: IT25 N030 6909 6061 0000 0062 034.
Le somme versate tramite bonifico sono deducibili dalla dichiarazione dei redditi.
VUOI SOSTENERE una mamma in difficoltà e il bambino che deve nascere? Aderisci al PROGETTO SPERANZA contattandoci allo 0376/325737 oppure 342.1250058
SOTTOSCRIVI IL 5 X 1000 - Per destinare il tuo 5 x 1000 inserisci il codice fiscale 93012400201 della nostra Associazione e la tua firma nel riquadro per le ONLUS.
Il CAV è aperto: dal martedì al venerdì dalle 9,30 alle 11,30 – lunedì e mercoledì dalle 15,30 alle 17,30.
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Noi poveri o poveri noi?
NOI POVERI, POVERI NOI !!!!
Nell’ambito del progetto cittadino Caritas, che ha il titolo provocatorio sopra riportato, anche la nostra parrocchia ha cercato di interrogarsi riguardo a una problematica che in questi ultimi anni sta assumendo connotazioni sempre più preoccupanti: le “emergenze sociali”.
La domanda sulla quale abbiamo cercato di ragionare insieme è la seguente:
- Qual’è la sensibilità delle nostre parrocchie nei confronti delle emergenze?
Per emergenze abbiamo inteso i bisogni, le emarginazioni, i disagi ecc.
Abbiamo evidenziato in primis che la crisi che ci sta via via coinvolgendo è una “ crisi di sistema” e i governi devono necessariamente cercare di elaborare progetti a lungo termine che abbraccino varie realtà e criticità.
E’ sotto gli occhi di tutti che sta crescendo in tutti gli strati della popolazione una sensazione di forte paura che non fa che alimentare negli animi un pericoloso senso di individualismi che inevitabilmente può sfociare in intolleranza e ostilità.
Il mercato del lavoro in forte crisi, sta creando nelle persona un grande senso di incertezza, insicurezza e timore per il proprio avvenire.
La situazione economica a livello mondiale ( siamo in un mondo globalizzato) sta favorendo un forte dislivello tra ricchi e poveri.
Nei cristiani senza dubbio non manca la sensibilità nei confronti delle persone più in difficoltà, ma riscontriamo una ambiguità di difficile soluzione: da una parte si capisce che è ingiusto dal punto di vista umano che alcune persone abbiano determinati beni quale la casa, il lavoro, i diritti in generale e altre persone no, dall’ altra non si riesce a mediare socialmente.
Se a questo proposito si parla di immigrazione, si capisce che è difficile coniugare la sensibilità del cuore che ci dice di abbattere le barriere per favorire l’ accoglienza e dall’ altra la legge che con le sue regole spesso complica la vita agli immigrati e alle loro famiglie.
In tutto questo i mass media contribuiscono, a nostro avviso, in modo davvero decisivo a enfatizzare situazioni e azioni delittuose compiute da cittadini provenienti da altri paesi così che a volte, magari senza rendersene ben conto, si tende a sparare nel mucchio, chiedendo a gran voce provvedimenti e leggi più severe, punizioni, pene e rimpatri nei confronti degli immigrati.
Molto spesso, invece, non sono solo gli immigrati a delinquere, tuttavia nei loro confronti si fa una campagna denigratoria così martellante, che viene recepita e canalizzata dando luogo ad atteggiamenti xenofobi e razzisti.
Rispetto agli altri paesi europei che già da tanti anni vivono il problema della immigrazione, l’Italia che è da sempre un paese di emigranti, solo recentemente è diventato un paese di rifugio per popolazioni che fuggono da fame, guerre e regimi totalitari dove non esiste alcuna prospettiva di miglioramento sociale.
Abbiamo evidenziato che è scarsa la sensibilità dei datori di lavoro nei confronti degli immigrati, che in molti casi hanno anche titoli di studio elevati, ma vengono impiegati in modo precario, per lavori pericolosi e faticosi, senza alcuna tutela o copertura assicurativa.
Altra problematica emersa, ma soltanto accennata nel nostro incontro, e degna comunque di essere ripresa, riguarda la non accettazione della propria nuova condizione sociale di “nuovi poveri”.
Mentre gli anziani, per il fatto di vedere diminuite le proprie esigenze e per aver vissuto esperienze difficili in altra epoca, può essere alla fine più sopportabile, per i più giovani la nuova povertà è senza dubbio una condizione vissuta come “ vergogna sociale”, in molti casi..
Paradossalmente non è infrequente, oggigiorno, vedere gli anziani che con le loro misere pensioni devono finanziare i propri figli che si ritrovano improvvisamente senza lavoro.
Rossana Signorini e gruppo Caritas della parrocchia
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Volontarie S.Simone... perchè no?
Il servizio che svolgiamo non ha una ricaduta diretta sugli utenti di Casa S. Simone, è un servizio collaterale, ma non per questo meno importante!
... contattate Don Alberto (Tel. 0376/323382)
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