Catechesi Adulti
2011/12 - Catechesi Adulti
Il libro dei SALMI
Riprendiamo gli incontri di catechesi per gli adulti; quest'anno leggeremo e mediteremo il libro dei Salmi.
E' il libro di preghiera per eccellenza, un vero e proprio "formulario" di preghiere che raccoglie 150 salmi. Nati per essere cantati, a tutta la raccolta si dà il nome Salterio dallo strumento che ne accompagnava il canto.
In essi trova espressione tutta l'esperienza umana con la vasta gamma di sentimenti che l'accompagnano: gioia e sofferenza, desiderio di Dio e senso della propria indegnità, fiducia in Dio e solitudine dell'uomo, desiderio di vita piena e paura di morire...
Sono preghiere espresse in forma lirica e poetica di altissimo valore, manifestazioni dell'animo e della fede, in cui ciascuno si può riconoscere. Esamineremo nel cammino i vari generi letterari: inni, salmi sapienziali, suppliche individuali e collettive, canti di ringraziamento,di fiducia,di penitenza, salmi regali, ..., ma possiamo già sintetizzarli in due grandi ambiti: la supplica e la lode che quasi inscindibilmente si fondono in un unico canto a celebrare la grazia eterna del Signore che viene in soccorso alla nostra fragilità.
La Parola di Dio diventa parola di preghiera nelle espressioni del salmista ispirato ma anche di quanti pregano il Signore con le parole che Egli stesso ci ha donato e il suo dono si rinnova ogni volta che il credente se ne appropria facendone l'espressione del suo animo che si volge a Dio.
"I Salmi sono preghiere che ci insegnano il cuore di Dio, per cui non solo possiamo parlare con Dio, ma possiamo imparare chi è Dio e, imparando come parlare con Lui, impariamo l'essere uomo, l'essere noi stessi." ( Benedetto XVI udienza generale 22 giugno 2011)
Insegnandoci a pregare i Salmi ci insegnano che anche nel dolore, nelle prove più dure, la presenza di Dio rimane, è fonte di gioia e consolazione; si può piangere, lamentarsi, ma sempre nella consapevolezza che Dio è con noi, non ci abbandona!
E' significativo che le espressioni dei salmi vengano frequentemente riprese nel N.T.; il Signore Gesù nella sua vita terrena pregò con i salmi ed essi trovano in Lui il loro senso più pieno e profondo acquistando in Cristo una luce nuova alla quale il Salterio può brillare in tutta la sua ricchezza.
Nella Chiesa il canto gioioso dei salmi non viene meno nè giorno nè notte, la Liturgia delle Ore, infatti, scandisce la giornata del credente dalle prime ore del mattino con le Lodi, continuando con l'Ora Media : terza, sesta e nona, seguono i Vespri al calar del sole fino alla Compieta prima del riposo notturno.
Mettiamoci insieme, dunque, alla scuola della Parola e facciamo del Salterio una guida che ci accompagni ogni giorno nel cammino della preghiera.
Ricordiamo che gli incontri sono quindicinali e si svolgono al martedì pomeriggio alle ore 16,30 oppure alla sera alle ore 21 a partire dal prossimo 25 ottobre.
Vi aspettiamo, cordialmente le catechiste Margherita, Elena, Aurora.
Catechesi Adulti (Anno Catechistico 2010/11)
Febbraio - Giugno 2011
Il libro di Daniele
Composto nel 2° secolo A.C. durante le persecuzioni di Antioco 4° Epifane, in epoca maccabaica, il libro di Daniele è una sintesi di tre generi di letteratura biblica: profetico, sapienziale e apocalittico. Il suo autore ha raccolto varie tradizioni orali e scritte su un personaggio realmente vissuto all'epoca dell'esilio e di Ciro e divenuto leggendario in epoca post'esilica.
Famoso per la sua sapienza, la sua caratteristica più notevole è la capacità che Dio gli concede di interpretare sogni e visioni. A causa delle differenti traduzioni raccolte nelle tre lingue dell'epoca, aramaico, ebraico e greco, il personaggio risulta spesso contraddittorio: ora un giovane sconosciuto, ora un indovino o un mago, ora un personaggio in vista alla corte di Nabuccodonosor.
Il libro si compone di racconti e visioni.
I racconti hanno per protagonista Daniele, tranne uno. Sono narrazioni allegoriche che vogliono comunicare un messaggio ben preciso attraverso la creazione di immagini vive e potenti: Daniele e i suoi tre compagni al servizio di Nabuccodonosor; Il sogno di Nabuccodonosor: la statua composita con i piedi di argilla; Anania, Azaria e Misaele salvati dalla fornace ardente; La follia di Nabuccodonosor; Il sogno di Baldassar; Daniele nella fossa dei leoni.
Le visioni sono tre raccontate in prima persona e spiegate dagli angeli: l'Angelo Gabriele spiega la visione dell'ariete con due corna sconfitto dal capro unicorno; l'Angelo Gabriele spiega il significato della profezia dei 70 anni di esilio( Gr, 25,11-12; 29,10); l'Angelo Michele, il principe, spazza via definitivamente il potere sacrilego e crudele. Resurrezione dei morti.
Sono aggiunte posteriori: la preghiera di Azaria nella fornace; il canto di lode e ringraziamento dei salvati dalla fornace ardente; la storia di Susanna; Bel e il drago.
Scopo del libro è sostenere la fede e la speranza dei Giudei perseguitati da Antioco 4° Epifane,mostrando il grandissimo valore della testimonianza fino al martirio, Daniele e i suoi compagni infatti vengono sottoposti alle stesse prove per indurli a trasgredire la legge e a rendere culto idolatrico, ma ne escono vincitori e gli antichi persecutori devono riconoscere la potenza del vero Dio.
Ampiamente sviluppato è il tema della Signoria di Dio: i momenti della storia del mondo fanno parte di un disegno divino. Dio esercita la sua sovranità su tutti i regni della terra, essi si succedono in vicende in cui si compie il Suo giusto giudizio sulle potenze umane in relazione alla sua sovranità universale e al suo popolo sul quale Egli regna in modo speciale, fino all'avvento del Regno escatologico eterno ed universale.
Al misterioso "Figlio di Uomo" viene conferito il potere, l'onore e la regalità sopra tutti i popoli, eterna sarà la sua giustizia ed eterna sarà la vita di coloro che risorgeranno splendenti per la loro fedeltà e il loro martirio. Tutti i morti risorgeranno chi per la vita eterna chi per l'ignominia eterna.
Gesù attribuirà a sè stesso questo appellativo designandosi come " il Figlio dell'Uomo" ( Mt. 8,20; 26,64).
Gennaio - Febbraio 2011
Il profeta Sofonia
Sofonia fu profeta in Gerusalemme dal 639 al 628 aC durante gli anni della reggenza per la minore età del re Giosia salito al trono a soli 8 anni (640-609)
Giuda si trovava sottomesso da un secolo agli Assiri e a poco a poco, soprattutto durante il regno dell'empio re Manasse, si era lasciato pervadere dai costumi stranieri e dalle loro pratiche idolatriche. Questo stato di cose durò finchè il pio re Giosia, raggiunta la maggiore età, iniziò una profonda riforma religiosa (628) della quale Sofonia può considerarsi promotore e padre spirituale anche se non ne vide l'attuazione.
Nella sua predicazione egli inveisce contro le diverse forme di idolatria che vanno dal culto babilonese degli astri ai riti compiuti sui tetti delle case al culto dei baal cananei i cui simulacri avevano trovato posto perfino nel tempio di Gerusalemme.
Si scaglia contro i cortigiani e i membri della casa reale che esercitano la reggenza, per la loro immoralità.
Per gli atti di violenza contro i cittadini più inermi, per gli abusi e i soprusi nell'amministrazione della giustizia, il profeta paragona la loro tirannia e venalità alla crudeltà dei leoni ruggenti e all'ingordigia dei lupi famelici.
Non sono esenti da condanna i commercianti disonesti e i ricchi crapuloni che vivono nella dissolutezza e nella ribellione a Dio.
Il castigo divino sarà tragico e ineluttabile, una catastrofe di proporzioni cosmiche si abbatterà su Giuda e su tutte le genti nel giorno in cui esploderà "l'ira di Dio".
Il profeta però non ci lascia sotto l'incubo del castigo ma annuncia la promessa della salvezza divina. Come nel castigo sono coinvolte tutte le genti, così anche la salvezza è annunciata per tutti. Alle nazione pagane è annunciata la conversione alla fede in Dio, al popolo di Giuda il rinnovamento spirituale e il trionfo degli umili.
Compiuto il castigo degli empi si realizzerà il popolo degli umili e dei giusti a cui si volgeranno tutte le nazioni per conoscere il Signore.
Dedicheremo agli oracoli di Sofonia due incontri.
Dicembre 2010
Il profeta Michea
Michea fu profeta in Giuda sotto i re Acaz ed Ezechia, da prima della presa di Samaria (721) e forse fino all'invasione di Gerusalemme da parte del re assiro Sennacherib (701).
Nulla sappiamo della sua vita nè della sua vocazione, ma attraverso gli oracoli del profeta Jhwh fa il processo al suo popolo e lo trova colpevole di colpe religiose e morali.
Michea fustiga i ricchi accaparratori, i creditori spietati, i commercianti fraudolenti, le famiglie divise, i sacerdoti e i profeti avidi, i capi tirannici e i giudici corrotti. Costoro fanno il contrario di quello che vuole il Signore: "praticare la giustizia, amare teneramente, camminare umilmente con il tuo Dio".
Il castigo è deciso: Dio viene a giudicare e punire il suo popolo, Samaria sarà distrutta ma anche Gerusalemme sarà ridotta a un mucchio di rovine.
La speranza, per il popolo e per il mondo intero, è legata all'annuncio della nascita a Betlemme di Efrata del re pacifico che farà pascere il gregge di Jhwh.
Il messaggio di Michea riassume armonicamente quello dei suoi antecessori Amos ed Osea e quello del suo maggior coetaneo Isaia.
Dedicheremo al libro di questo profeta i prossimi due incontri.
Periodo Settembre - Novembre 2010
Amos, il profeta della giustizia
... Ricominciamo insieme il cammino di meditazione della Parola di Dio. I primi incontri di quest'anno prevedono la lettura del libro del profeta Amos quì brevemente presentato.
Amos, il profeta della giustizia.
Amos era allevatore di bestiame e coltivatore di sicomori a Tekoa un piccolo villaggio di Giuda, a pochi km da Betlemme e da Gerusalemme. E' stato preso da Jhwh da dietro il gregge e mandato a profetizzare in Israele.
Con un linguaggio schietto e concreto egli predica al tempo di Geroboamo2°, intorno alla metà dell' VIII secolo, epoca di grande splendore per il regno del nord. Tuttavia il benessere di cui Israele gode si regge su grandi ingiustizie sociali e individuali:
-Il lusso dei potenti è un insulto alla miseria degli oppressi, anzi è ottenuto con sfruttamento e prevaricazione.
-Lo splendore del culto nei santuari maschera l'assenza di una relazione con il Dio vero, che non vuole ricchi sacrifici ma giustizia e solidarietà fraterna.
Attraverso la predicazione del profeta risuona forte e chiara la condanna di Dio e l'annuncio del castigo inevitabile insieme all'invito a uscire dal proprio egoismo: "... Cercate il bene e non il male...odiate il male e amate il bene..." . La sopravvivenza dipenderà dall'impegno per una società più giusta che è dono d Dio e frutto della giustizia.
L'ultima parola è quella della speranza nella misericordia di Dio: due oracoli di salvezza chiudono il libro.
Vi aspettiamo con amicizia liete di questa opportunità di camminare insieme nel Signore.
Le catechiste Lucia, Margherita, Elena, Aurora
ll racconto di Giona
Gli ultimi due incontri di catechesi di questo anno pastorale saranno dedicati alla lettura di un gustoso libretto di soli quattro capitoli: il libro di Giona.
Esso è diverso da tutti gli altri libri profetici, narra la storia di un profeta disobbedente che vuole dapprima sottrarsi alla sua missione e che poi si lamenta con Dio del successo inatteso della sua predicazione.
Si tratta di un racconto didattico piacevole ma anche istruttivo : afferma che le minacce di castigo da parte di Dio sono l'espressione di una sua volontà misericordiosa, Egli non attende che la manifestazione del pentimento per accordare il suo perdono.
Questo libro predica l'universalismo della misericordia divina che si manifesta con l'indulgenza verso il profeta ribelle e si estende anche alla nemica più vituperata di Israele, la città di Ninive capitale assira.
Siamo molto vicini al N.T.: Dio non è solo il Dio dei Giudei, è anche il Dio dei pagani, poichè non c'è che un solo Dio che di tutti si prende cura, di tutti si preoccupa che tutti chiama alla conversione.
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Catechesi Adulti (Anno Catechistico 2009/10)
Gennaio - Giugno 2010
Osea: Il Profeta Dell'Amore
Riprediamo gli incontri quindicinali di catechesi per gli adulti, in questo tratto di cammino saremo guidati dal libro del profeta Osea.
Di Osea sappiamo che nacque e crebbe al tempo di Geroboamo 2° re d'Israele in uno dei rari periodi di splendore del regno del Nord e vi esercitò la sua missione profetica all'incirca negli anni750-724 a.C.
Nel suo libro ci dice del matrimonio con l'amata Gomer dal quale nacquero due bambini e una bambina ai quali impose nomi simbolici : "Dio semina", "Non amata", "Non Popolo mio" per intrepretare al popolo la minaccia che incombeva sopra Israele e in particolare sopra la casa regnante.
Gomer però fu infedele al marito e lo abbandonò per un altro; questa tragica esperienza matrimoniale servì ad Osea per comprendere ed esprimere le relazioni tra Dio e il suo popolo. Come Gomer nei suoi confronti, tale era Israele nei confronti di IHWH. Il perdono del profeta all'amata sposa sarà profezia della misericordia che Dio userà a Israele.
Osea per primo usa l'immagine sponsale per esprimere l'amore appassionato di Dio nei confronti del suo popolo il quale abbandonando le vie di Ihwh è definito adultero e fornicatore; l'espressione è stata poi ripresa in vari modi da Isaia, Geremia , Ezechiele e nel N.T.
Osea ci fa dono anche di un'altra vivida, bellissima immagine che esprime tutto l'amore la tenerezza di Dio verso Israele come un padre o una tenera madre che circonda di ogni cura il prorio bambino e lo guida nei primi passi.
L'amore del Signore esige però la corrispondenza sincera che si esprime con la benevolenza del cuore aperto a Dio e agli altri, e non in una religione formale: " "Misericordia voglio non sacrifici".
Osea il profeta dell'amore, ci insegna la religione del cuore e dello spirito, quella che Gesù vuole da noi ( Mt.9,13)
Vi aspettiamo desiderose di condivdere con voi la gioia che solo la Parola di Dio sa donare.
Aurora, Elena, Lucia e Maria
Osea 1-3
Incontro del 26 gennaio
Osea, per ordine di Dio, ha sposato ed ama una donna che ha risposto al suo amore con un tradimento. Allo stesso modo il Signore ama sempre Israele benchè sposa infedele e, dopo averla messa alla prova le ridarà le gioie del primo amore.
Con espressioni struggenti e appassionate il Signore parla al suo popolo nel linguaggio dell'amore tradito che però non cede all'odio ma mette in atto delle strategie per far tornare a Sè l'amata, per riconquistarne l'amore e stabilire con essa un rapporto di tenera intimità.
L'immagine dell'amore coniugale usata per la prima volta dal profeta Osea sarà ripresa anche da Gesù nella cui persona si realizza pienamente l'alleanza nuziale tra Dio e l'umantà.
L'amore di Dio per il suo popolo esige in corrispondenza l'amicizia fiduciosa e sincera del credente che si traduce in una vita obbediente alla Sua Parola e accogliente e caritatevole verso i fratelli.
Settembre - Dicembre 2009
Ezechiele
Riprendiamo il nostro cammino di catechesi per continuare a gustare insieme la ricchezza e la bellezza della Parola di Dio.
Nella prima parte del percorso di quest'anno saremo ancora guidati dal profeta Ezechiele di cui leggeremo alcuni capitoli che riprendono e concludono le profezie di condanna e introducono la promessa di salvezza e di rinnovamento.
Dio annuncia che sarà Lui stesso a pascere le sue pecore, a rinnovare il mondo. Coloro sui quali si è abbattuta la spada ascoltano ora una parola di consolazione: il cuore dell'uomo sarà rinnovato, il popolo dalle ossa inaridite ascolterà una parola che lo farà ritornare alla vita...a una nuova alleanza con Dio.
La Gloria del Signore tornerà nel Tempio di Gerusalemme e da esso sgorgherà una sorgente di vita.
Vi aspettiamo numerosi
Don Alberto e le catechiste
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