Salta navigazione.
Home

Campeggio 2008 !!!

Data e Ora evento: 
19/07/2008 - 00:00

Dopo aver scaldato il cuore per tanti mesi nel corso dell'inverno

FINALMENTE è arrivato ...
... il nostro inimitabile e imperdibile
 

 

CAMPEGGIO 2008!!! 

 Il gruppo degli eroi del mitico campeggio 2008 ...

  ( 19 Luglio - 27 Luglio 2008 )

Vuoi saperne di più sul campeggio ? Clicca subito alla sezione Campeggio estivo ...

 

conclusione con ARRIVEDERCI

Ecco alcune delle foto più significative dell'ultimo giorno del campeggio 2008: entusiasmo e simboli per il futuro appuntamento.

 

 

 

 

grazie !

Un grazie di cuore a tutti coloro che hanno reso possibile il rinnovarsi della magìa del campeggio di cui ancora una volta i ragazzi di Sant'Egidio hanno potuto godere. Grazie a don Alberto, grazie ai grandissimi cuochi, grazie ai giovani animatori e alla Paola........... e soprattutto (spero di non far torto a nessuno, ma mi viene dal cuore !!!) un GRAZIE GRANDISSIMO al nostro Giovanni - alias John War - che anche quest'anno si è messo al servizio dei ragazzi con generosità, entusiasmo e (soprattutto!!!) infinita pazienza.  
Grazie John ;-))

Tornati

Eccoci di nuovo a Mantova. Tornare a casa dopo una settimana di campeggio in un luogo completamente diverso da quello in cui sei abituato a vivere, fa sempre un effetto stranissimo nonostante sia il terzo anno in cui partecipo a questa avventura. Appena sceso dalla macchina ho sentito subito il "profumo" inconfondibile della Ies e mi sono reso conto che l'aria pulita della Val Paghera era solo un ricordo. Ancora adesso, mentre sto scrivendo mi sento strano. Ogni anno è così. Il campeggio ti porta in una specie di oasi di tranquillità e pace che purtroppo dura solo una settimana.

Prima di scrivere questo messaggio ho letto tutti i commenti inseriti nella pagina dedicata al campeggio di quest'anno e sono contento che i figli e i nipoti di tutti siano stati mandati in campeggio con felicità dai propri genitori e dai nonni che si sono dovuti separare da loro per una intera settimana. Sembra una sciocchezza ma credo che i figli provino la stessa cosa per loro dovendosi separare  per una settimana. Il mio primo anno di campeggio ho provato una nostalgia immensa vedendoli partire verso Mantova. Credo che per i più piccoli sia successo lo stesso quest'anno ma come per me il primo anno è passato tutto accorgendomi che stavo vivendo un'esperienza straordinaria che avrei potuto rovinare rimanendo imbronciato. Anche questa piccola cosa fa crescere i ragazzi che non si dispiaceranno, più di tanto, nel lasciare i genitori consapevoli che li rivedranno dopo una settimana durante la quale avranno goduto al meglio delle proprie possibilità. Quest'anno hanno partecipato al campeggio tantissimi piccoli che hanno diffuso un'aria nuova nel campo. La vecchia guardia è quasi svanita e stanno incominciando a partecipare al campeggio sempre più persone nuove con idee innovative in testa. Prima di partire per il campeggio si pensa sempre che sia una vacanza da passare in pieno relax. Chi lo pensa si sbaglia di grosso perchè in campeggio si fa di tutto tranne che riposare. C'è sempre qualcosa da fare, in tutti i momenti. Come ogni anno è stata un'esperienza fantastica e non vedo l'ora che venga l'anno prossimo.

Appena arrivati a Mantova (come in questo momento sto facendo io) si comincia a pensare all'esperienza che si farà l'anno dopo. Con questo continuo desiderio il campeggio ogni anno sembra arrivare sempre più velocemente.

 

Tele-Vezza: notizie fresche assai

Di ritorno da Vezza, ecco un biglietto di una regazza - burba:

Cara Mamma, mangio molto, dormo tanto (anche se Dondi russa), faccio la brava ragazza, disobbedisco ma non troppo a John e Paola, addirittura mi sono confessata e ho detto quasi tutto al Don, fa un freddo bestia, ma non correre su a portarmi una coperta.
Ho rotto insieme con le amiche i palloncini - gavettoni del John, e con l'aiuto e le urla di Bertoli abbiamo trascinato al campo tre (1+1+1) grandi abeti per il fuoco della sera.

Se sei allarmata, è lo stesso; se sei felice, noi altrettanto: in ogni caso vieni a prendermi più tardi possibile.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pensate al....

...prossimo anno e lasciate qualche albero! Buon campeggio a T U T T I.  Ad Elena, Francesca, Lucia, Martina e Viola un saluto speciale.

A chi ha reso possibile la vacanza in Val Paghera grazie di cuore.

campeggio in val Paghera

a Bordighera abbiamo sentito il fresco del bosco della Val Paghera abbiamo visto un fungo tra l'erba e nessuno se ne è acccorto - ci pare che i campeggiatori siano in ottima forma e si stiano divertendo .

uniti a voi con le nostre preghiere vi auguriamo un buon proseguimento ....... attenti che in linea ci sono potenziali nuovi campeggiatori che stanno spiando le vostre mosse  in attesa del prossimo anno.....ora chiudiamo il nostro intervento perchè ci aspetta un mare blu  zaffiro......pluff......!

Un grosso augurio ai campeggiatori! :-)

Carissimi ragazzi! il momento è arrivato: il Campeggio vi apre le porte x una settimana alla grande. Per i più giovani e x le nuova "burbe" un grande in bocca al lupo perchè sia il primo di una lunga serie di campeggi, che ogni anno si rinnovano di motivazioni nuove: non si smette mai di sentire una motivazione sempre fresca di gioia rinnovata nel tornare a Vezza...Perciò auguro a tutti i ragazzi, agli animatori, ai boss Gio e Paola e a Don Alberto, passando per i cuochi e i genitori una bellissima settimana in buona compagnia, di divertimento e raccoglimento :-)

Un sentito ringraziamento da parte di un campeggiatore ;-)

L'esperienza del campeggio estivo a Vezza è una scuola di vita ... per chi sa coglierne i germi di amicizia, disponibilità, dono, sincerità, sacrificio, bellezza, fede e speranza. Germi fecondi che possono lasciare un'impronta profonda nell'esistenza di coloro che sanno mettersi in gioco senza paura e con il desiderio di conoscersi un po' di più.

Nel ringraziare Cesare, spirito inesauribile di campeggiatore anche lontano da Vezza (mantieniti sempre così!), per i calorosi auguri rivolti a tutti i protagonisti della settimana in Valcamonica, aggiungo anche i miei in special modo rivolgendomi ai nuovi iscritti: questa esperienza possa mostrarvi quale gioia e quale meraviglia riserva la nostra vita se solo sappiamo scoprirla nell'incontro con Gesù.

A presto, in quel della val Paghera di Vezza d'Oglio!

La seconda generazione di campeggiatori

Tra pochissimi giorni Elena parte per il campeggio insieme a Lucia, Martina, Valerio … la seconda generazione …

A dire la verità la seconda generazione, per quanto riguarda il piccolo gruppo di cui vi sto parlando,  è iniziata con Cesare, ma lui partiva da solo e Antonio ed io lo accompagnavamo, soli noi due con lui… adesso invece sono in quattro e con loro Leonardo e Cristina, Mariangela e Roberto, Antonio ed io torniamo a ripensare ai nostri vecchi campeggi.

Perché è per quello che ieri abbiamo passato l’intero pomeriggio a cantare, con i vecchi libretti dei canti dei vari campeggi, scorrendoli tutti, uno ad uno …

“Madonna della strada, ascolta t’invochiam, concedi un forte cuore a noi che ora partiam …. E il ritmo dei passi ci accompagnerà” …

“O Vergine di luce, stella dei nostri cuor, ascolta la preghiera che noi rivolgiamo a te“…

“Oggi si prepara un banchetto alla casa del re ….Venite alla festa!”

... mai sazi dei suoni tratti dalla chitarra (il Leo è un vero maestro nell’accompagnare un coro assolutamente indisciplinato, spesso senza nemmeno gli accordi sui testi da suonare)!

E poi ancora … i canti dei recital proposti negli anni alla parrocchia, i canti dei nostri matrimoni, i canti dei battesimi dei nostri bambini … l’atmosfera di un’amicizia calda, semplice, dalle radici lontane eppure così attuale, dove non occorrono discorsi per dirsi che ci si vuole bene.

Basta uno sguardo.

 

Ecco, dentro queste parole sta il mio augurio a tutti i ragazzi del campeggio e una breve preghiera: “Signore, dai loro il desiderio di allargare i loro orizzonti, di non smettere mai di cercare, di amare ciò che trovano”.

Sissi

Campeggio e vita, campeggio e canto, vita e canto ...

Molto bella questa annotazione: apre un autentico squarcio sui significati più grandi che l'esperienza del campeggio aiuta a rendere addirittura macroscopici. 
Campeggio... un vivere insieme che non è solo "fare tante belle cose insieme", ma è anche e soprattutto "andare a scoprire insieme il bello della vita". Oltre le azioni, oltre le parole, oltre le piccole-grandi debolezze di tutti... 
E così un canto smette di essere "solo un canto" per trasformarsi nel volo gioioso di un'esperienza ricca, creativa e quasi infinita... una messa cantata insieme agli uccellini, al torrente e alle cicale si fa'  pura preghiera offerta da un angolo di creato al suo creatore... una salita con le gambe troppo appesantite, alleviata dalle parole di incoraggiamento, dalla barretta di cioccolato o dalla borraccia di chi non ci abbandona, si fa' amicizia nuova che ci sostiene e ci da' gioia poi anche nei sentieri della vita... 
Campeggio e vita, campeggio e canto, vita e canto... intreccio continuo e sorprendente, opportunità da accogliere con gioia, metafora al tempo stesso tanto semplice e tanto profonda di tutte le esperienze più belle che ci sono donate: l'amicizia, la gioia, la bellezza, il sacrificio, il sostegno reciproco, la disponibilità, l'amore.

Un grande augurio di cuore a tutti i campeggiatori del 2008 !!!

Sensazioni di mamma...

Quanto è stato importante il campeggio nella mia vita... esperienza concentrata di relazioni forti di amicizia, di contatto con la natura, di vicinanza a Dio... però... ho inziato questa esperienza a 19 anni. Adesso penso alle nostre ragazzine di prima media, lassù, a fare i conti con una vita certo molto più spartana di quella cui sono abituate, a 12 anni, chissà...
In questi giorni di lontananza alla quale neanche la tecnologia cui siamo abituati riesce a mettere limite (i cellulari in Val Paghera non prendono!)...
...in questi giorni in cui la casa è vuota...
...in cui non mi sento mai chiamare "mamma"...
...in cui non corro dalla mattina alla sera in nome di quell'amore viscerale nato dal primo momento di vita dei miei figli...
...ecco, penso che il campeggio è capace di allentare quel cordone ombelicale che facciamo fatica a recidere, che però impedisce ai ragazzi di crescere, di imparare a gestire la loro persona, di capire che è arrivato il momento di guardarsi intorno per scoprire quante cose la vita può offrire loro se solo abbandonano il guscio protettivo in cui i genitori fanno e sono tutto! 
...Grazie al campeggio, a questa bella esperienza proposta dalla parrocchia, anche con un po' di sofferenza per il distacco e di preoccupazione per qualche difficoltà a cui i ragazzi possono andare incontro!! Grazie perchè questa esperienza renderà sicuramente più bello reincontrarsi... con un po' di maturità in più, sia per loro che per noi!  

figli, partenze, campeggi

Grazie a leo e a cristinab per le loro riflessioni, annotazioni, pensieri. Ho fatto molto campeggio da giovane mamma poco più che ventenne con i figli piccoli. Bella avventura, sentimento panico della vita, immersi nella natura da mattina a sera, senza sovrastrutture. Nudità primitive e innocenti dei figli, giochi salutari ed eccitanti, amicizie disinteressate e immediate, solidarietà, familiarità spontanea...bellissimi ricordi. Da piccola non ho fatto campeggio. Mezzo secolo fa, dalle mie parti (Calabria: provincia di Cosenza) e nella mia famiglia, i maschi andavano, le femmine stavano a casa. Perciò invidiavo la libertà di mio fratello e il suo campeggio in Sila, montagna e laghi. Brava CristinaB, quante belle e generose riflessioni. Conosco il tuo equilibrio, ma soprattutto la tua generosità, perciò non mi stupisco ma mi emoziono dinanzi alle tue sagge parole che pur tradiscono la sofferenza per il distacco. Sai bene che i figli devono andare, non sono "nostri", appartengono a sé stessi e il campeggio è uno dei primi luoghi protetti in cui l'emancipazione si realizza e, positivamente, si consuma. Al loro ritorno, l'abbraccio tanto atteso, ti dirà quello che il cuore sperava. Auguro alla comunità di Sant' Egidio giorni sereni.

Figli

E' davvero molto difficile separarsi dai propri figli. E non intendo certo per il tempo di una settimana – pure lunghissimo!! -. In questi giorni, nei quali la loro assenza è quasi assordante, sto iniziando a comprendere che il nostro tempo, mio e di Roberto, di essere educatori è quasi compiuto. Ora, infatti, all'inizio delle loro esperienze “autonome” devono già poter recuperare ciò che abbiamo cercato di trasmettere loro. Dalla loro nascita, per tutto questo lungo periodo (passato troppo velocemente) che li ha introdotti all'adolescenza, abbiamo cercato di crescerli fornendogli soprattutto quello spirito critico che solo può aiutare a discernere tra ciò che è bene e ciò che non lo è. Non lo abbiamo fatto e non lo stiamo facendo certamente da soli. Le nostre famiglie, i nostri amici, la nostra comunità ... presenze fondamentali, esempi concreti, semplici e fedeli, di ciò che la vita può essere. Grazie a Giò e a Paola, ad Alessandro, Francesco e Giulia, a Michele, Luigi e Luciano (che di amici se ne intende bene !!)... e all'erta ... non finisce certo qui!!!!

.....e le "sofferenze "dei

.....e le "sofferenze "dei nonni dove le mettiamo?......

nonni e nipoti

Non sono nonna, pur avendone l'età. Ma conosco nonni e, comunque, ho dei nipoti. I nonni, come gli zii, li hanno inventati per educare sì, ma anche per viziare i nipoti. Non troppo. Quel tanto che basta a marcare la differenza dei ruoli. E capisco quanto manchino i suoi nipoti a nonno Cesare. Io quando sto con i miei nipoti sono felice e mi diverto. Forza Cesare, il tempo corre. Quando tornano, l'emozione preme e tutto, intorno, sorride. Buona estate