Gruppo "Primo incontro con Gesù" - Anno 2011/12
Carissimi genitori,
dopo la pausa estiva, riprendiamo gli incontri per i genitori che hanno figli nell’età compresa tra i due e i sei anni, anni nei quali la Parrocchia non fa una proposta catechistica, che inizia invece con la prima elementare. Eppure tutti sappiamo quanto questi anni siano importanti. Perciò abbiamo iniziato l’anno scorso a predisporre tre incontri per voi, per avere il piacere di incontrarci come genitori (i nostri figli cresceranno insieme) e per elaborare qualche strumento che ci consenta di introdurre i bambini più piccoli nella gioiosa esperienza di fede e dell’incontro con Gesù Così vorremmo chiamare questo gruppo:
PRIMO INCONTRO CON GESÙ
Nei precedenti incontri abbiamo riflettuto insieme sul tema dell’educazione dei figli; quest’anno focalizziamo l’attenzione sull’educazione religiosa.
Il prossimo incontro si terrà SABATO 5 NOVEMBRE 2011, clicca qui per i dettagli ...
Breve sintesi dell'incontro tenutosi lo scorso 7 maggio 2011
Dopo un breve riassunto della puntata precedente, siamo ripartiti dalla riflessione sull’omologazione sociale. Tutto ciò che è attorno a noi e che ci viene proposto come importante (ad es. cellulare, videogiochi, abbigliamento firmato,…) è davvero essenziale? Come comportarci quando i nostri figli ci chiedono queste cose?
Dal dibattito è uscito che nessuna di queste cose è in sé negativa, ma che si può trovare con i nostri figli una modalità “sana” di farne uso. E soprattutto è importante capire perché i nostri figli ci chiedono certe cose: è infatti attraverso un vero ascolto che possiamo costruire con loro una relazione personale profonda, base indispensabile per i tempi lunghi dell’educazione.
L’educazione, infatti, non è un insegnare qualcosa ogni tanto, ma aiutare i figli ad esprimere quello che hanno dentro, il progetto che il Signore ha pensato per loro.
A volte nella quotidianità i bambini “oppongono resistenza” ad attività indispensabili tipo vestirsi, lavarsi, fare i compiti, farsi lo zaino,…
Ci siamo confrontati sulla necessità di spingerli piano piano verso l’autonomia, attraverso una graduale assunzione di responsabilità. Prendendo spunto dalla situazione di una famiglia molto numerosa, siamo arrivati alla conclusione che il menage può funzionare soltanto se ognuno fa la sua parte; ma questa regola vale anche quando in famiglia si è soltanto in tre.
I nostri bambini, quindi, i valori li vivono e li assimilano principalmente in famiglia: l’accoglienza, la condivisione, il rispetto,… li vedono soprattutto concretizzati nella mamma, nel papà e nei fratelli.
Per i tre incontri dell’anno prossimo penseremmo di iniziare ad affrontare l’educazione religiosa dei nostri bambini.
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Sintesi dell'incontro di novembre Primo incontro con Gesù
Carissimi,
vi raggiungiamo con una sintesi di quanto emerso nell’ultimo incontro del 5 novembre, il cui tema era “Dono del Signore sono i figli” (Sal 127).
Prendendo spunto dalla lettura di due salmi (127 e 128) abbiamo cercato di confrontare la nostra esperienza di famiglie con il messaggio che ci viene proposto dalla Scrittura. Molti e interessanti sono stati gli interventi, che riassumiamo brevemente.
Qualcuno ha sottolineato che la procreazione è una grazia che viene dal Signore: dobbiamo rispettare i suoi doni. Avere un figlio non può essere frutto di tecniche che forzano i tempi umani: non dobbiamo sfidare il Signore con il nostro egoismo.
La fede nel Signore è per la famiglia cristiana ciò che dà senso agli sforzi umani; il Signore ci dà la forza di portare avanti la fatica di ogni giorno.
Quando c’è la fede è diversa anche l’educazione dei figli: la fede cambia la vita nel concreto, nelle piccole cose; che sono poi quelle che più passano ai bambini.
La famiglia che vive la fede si apre all’esterno: getta semi buoni per la costruzione della società.
Per alcuni nella Chiesa c’è poca attenzione per la famiglia in sé: c’è molto dibattito sui temi della bioetica (aborto, eutanasia,…) ma nella fatica quotidiana che la famiglia vive per portare avanti i valori cristiani è lasciata abbastanza sola. Anche la cultura che ci circonda non aiuta. Eppure, alla fine, tutto ciò che conta veramente è l’affetto, la dedizione, la condivisione. Nella vita può succedere di perdere i propri beni, o le ricchezze, o anche il lavoro, ma il bene che rimane sempre è la famiglia.
Essa è l’unico luogo dove ci si realizza veramente come persona e per il quale vale la pena sacrificarsi, giocarsi la vita.
Oggi la famiglia vive molte difficoltà: è più isolata di un tempo, ha grossi carichi sulle spalle. Ma il suo compito è resistere.
Il dono dei figli ci “costringe” a guardare al futuro con speranza. Come dice il Salmo: “Possa tu vedere i figli dei tuoi figli. Pace su Israele!” (Sal 128).
Vi ricordiamo i prossimi appuntamenti:
- domenica 11 dicembre: S. Messa in S. Spirito alle ore 10
- lunedì 12 dicembre: sera di S. Lucia, in S. Egidio (alla Messa del giorno prima verranno comunicati tutti i dettagli).
A presto!
Rosa e Piero
La vita
Mi conforta sentire questa fiducia, questo abbandona all'opera del Signore, questa ripresa dell'importanza fondamentale della famiglia come luogo della verifica della provvidenza. Da questo sicuramente conseguiranno atti concreti che speriamo di vedere già in questa generazione: che i cristiani possano cantare questi Salmi con il conforto dell'esperienza vissuta. Se i figli sono veramente un dono di Dio non dovrebbe essere difficile vedere famiglie che non gli pongono barriere, e dove si possano vedere con frequenza 5, 6, 10... frugoletti per casa.
O è un'utopia?
Saluti, Atty