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Dibattito Chiesa anche in Spagna!

Salve a tutti.

Innanzitutto mi presento perché alcuni di voi mi conosceranno, ma molti dei giovani non possono sapere chi sono. Mi chiamo Matteo e posso affermare che sono cresciuto nella parrocchia di Sant'Egidio. Ormai ho 31 anni e negli ultimi anni non la frequento cosí assiduamente come facevo quando ero piccolo: é impossibile dimenticare i pomeriggi passati in parrocchia giocando a calcio, pallavolo, ping-pong o bigliardino. Eh va beh parliamo pure del catechismo e delle iniziative promosse dal Don (bisognerá pure fare un pó contento anche Don Alberto, no?). Mi considero della "vecchia-guardia" non della vecchissima, comunque credo di aver vissuto e visto abbstanze cose della parrocchia. Sinceramente, guardando a ritroso, ritengo che sia stata un'ottima scuola di vita che mi ha fatto apprendere nozioni che poi ho utilizzato quando sono diventato "grande". Non voglio dire che uno poi smetta di imparare, ma spesso cambiano le cose e la vita dá risvolti che non ci si aspetta e solo con basi solide si possono affrontare i problemi che insorgono nel nostro cammino. Da circa un paio di anni sto vivendo in Spagna a Torremolinos (vicino a Malaga) nella soleggiata "Costa del Sol" (diciamo che il nome non é stato attribuito a caso). Peró non pensiate che sono qui in vacanza. Anche se il sogno di tutti é poter vivere "da mantenuti", prima o poi bisogna rimboccarsi le maniche per iniziare a guadagnare il pane da soli. Lavoro nell'areoporto di Malaga in vari progetti di ampliazione dell'infrastruttura e devo riconoscere che é un lavoro molto interessante e che la qualitá di vita che conduco qui é decisamente ottima.

Ma andiamo al sodo altrimenti inizio a divagare un pó troppo. Vorrei rispondere a questo intervento che é sicuramente un tema interessante e di forte attualitá. Non risponderó citando fonte di terzi o notizie lette in un giornale o in una pagina di Internet, ma parlandovi della mia esperienza personale che vivo quotidianamente qui in Spagna. Mi sembra importante dare la mia testimonianza, come persona che vive fuori dall'Italia e che puó apportare un’altra visione del tema.

Come immagino abbiate letto nei periodici o sentito attraverso i telegiornali il capo del governo in Spagna, Zapatero, ha apportato durante il suo mandato (che a proposito sta per scadere e in Marzo ci saranno le nuove elezioni) una serie di modificazioni sociali che sono alquanto discutibili al meno per coloro che si professano Cristiani. Mi riferisco alla legge sui matrimoni tra omosessuali, alla legge sulle adozioni da parte di coppie omosessuali, al decreto riguardante i divorzi e alle continue critiche verso tutto il mondo ecclesiastico. A proposito, recentemente il governo ha approvato una legge per eliminare nelle scuole l'insegnamento della religione che viene sustituita per la "Educación para la ciudananía" ovvero l'educazione civica. "Sí, perché lo stato é laico e dobbiamo insegnare innanzitutto ai bambini ad essere buoni cittadini!". Come se la religione impedisse la formazione di buoni cittadini.

Premetto che non ho nessun tipo di pregiudizio nei confronti delle persone indipendentemenete della sua origine sociale, geografica, culturale o del suo orientamento sessuale e credo che per una convivenza pacifica sia necessario il rispetto reciproco, peró questo deve compiersi da ambo le parti!

In Spagna, anche se potrebbe sembraro strano, esiste una stretta relazione tra la  religione e la politica. Sostanzialmente si puó distinguere tra due filosofie di pensiero: la destra é il partito conservatore che appoggia profondamente le tradizioni tra queste i valoridella famiglia e quelli religiosi, mentre la sinistra é il partito progressista che promuove l'uguaglianza dei diritti delle persone e per questo, a sua opinione, ha realizzato e tuttavia continua a promuevere forti modificazioni del tessuto sociale e delle leggi che lo governano. La sinistra in generale é fortemente anti-clericale, peró quando dico anti-clericale non sto esagerando. Credo anche per ragioni storiche, legate alla guerra civile.

Il rapporto delle persone, in particolare i giovani, con la chiesa nella penisola Iberica, almeno per me, é molto distinto da come io l´ho sperimentato in Italia. Mi é capitato diverse volte di discutere con spagnoli di argomenti di attualitá che coinvolgevano la relazione dell'uomo con la fede e la chiesa e sincermante nella maggior parte dei casi sono rimasto impietrito dai commenti che nascevano. Molte persone attacano indiscriminatamente tutto ció che é relazionato con la chiesa intesa como istituzione. Sembra che, non so se per esperienza diretta o per educazione ricevuta, molti demonizzino tutto ció che entra in gioco con la "Chiesa" e quindi anche gli stessi credenti. Giudicano e attaccano con ogni sorta di luogo comune o banale generalizzazione.

Alcuni esempi di conversazione:

"I rappresentanti della Chiesa predicano tanto la povertá e poi adottano stili di comportamento che trasmettono tutt'altro che questa immagine. Basta osservare gli ornamenti che sono presenti nelle chiese o le reliquie e gli accesori che indossano i vescovi, i cardinali, etc.. Se si vendesse tutto la ricchezza che c'è nel Vaticano..."
Mi é capitato spesso di sentire la critica ai preti: da un lato ci sono quelli "pedofili" e
dall'altro quelli che educano utilizzando metodi basati piú sulla repressione che sull'effetiva educazione del singolo. Nemmeno la sfera alta del clero é esente dalla critica: "Il Vaticano sta a guardare e non accetta l'evoluzione della societá. Non cambia il suo atteggiamento nemmeno di fronte agli "errori" commessi dalla Chiesa anzi persiste con le sue proposte antiquate e retrograde che non solo non servono a far progredire la societá ma anzi la portano in uno stato di ulteriore arretratezza!"
E ancora: "La chiesa da un lato predica l'amore e l'accettazione di tutti le persone, peró poi al lato pratico  manifestano un'estrema chiusura mentale nei confronti di omosessuali, divorziati o persone conviventi non unite dal sacramento del matrimonio
come se fossero persone di basso livello morale. Questa che idea di uguaglianza é?"
Vi assicuro che non é facile "difendersi" e rispondere a tutti questi attacchi quando sembra che l'anormale del gruppo sei tu.

L'impressione generale che mi sono fatto é che si associa spesso l'idea della chiesa a quella di una setta che é fatta per alimentare i propri interessi e che vuole togliere libertá di decisione ai singoli. In realtá considero che molti di quelli che giudicano non hanno molta idea di quello che stanno dicendo, perché criticare é facile quando lo si fa senza cognizione di causa. E tutte le opere sociali, di accoglienza, iniziative promosse e offerte dalla Chiesa ai piú bisognosi, quelle non le vede e non le cita nessuno?
Credo che in questo mondo siamo tutti uomini che possiamo commettere azioni corrette o sbagliate e come in una qualsiasi famiglia, gruppo, societá, stato si possa trovare del buono o del meno buono. Per convivere dobbiamo innazitutto imparare a RISPETTARCI vicendevolmente (Rispetto con la "R" maiuscola) ed ad ascoltare. Anche se poi, di fronte ad alcune situazioni che sono moralmente incorrette, é vero che bisogna trovar la forza di opporsi e rifiutarle.

La cosa piú curiosa é che coloro que attaccano tanto il mondo cattolico sono poi quelli che professano il rispetto dei diritti delle persone. Detto questo non mi stupisce affatto  che si crei un polverone inutile in Italia per una visita del pontefice all'universitá La Sapienza di Roma tra l'altro su invito della stessa universitá.

In Italia ho molti amici che professano di non credere in Dio e per quanto molte volte siamo arrivati a discutere di argomenti legati alla fede, non ho mai osservato lo stesso disprezzo che riscontro qui in Spagna. E pensare che la Spagna é considerato uno dei grandi paesi Cattolici del mondo! In realtá é anche vero che nel mondo non tutto é bianco né tutto é nero, ma esistono sfumature grige. Se mi guardo attorno ci sono tantissimi Spagnoli che professano la religione Cristiana, anche se i gruppi di giovani mi sembrano pochini. Molti pur professandosi Cristiani si dimenticano dei Sacramenti e raccolgono alcune cose della religione ed altre no, tipo i prodotti di un supermercato. Ma questo credo sia abbastanza comune. Ad esempio il matrimonio religioso é molto gettonato, peró il fatto di dedicare un'ora (o anche meno perché in Spagna le messe sono mediamente piú rapide) la domenica per andare a messa quello no. 

Non mi sento in condizione di giudicare nessuno innanzitutto perché non é corretto generalizzare e in secondo luogo nemmeno io sono cosíperfetto e non mi permetterei mai di innalzarmi a moralizzatore. Sto solo esprimendo una serie di riflessioni.

Non voglio continuare ulteriormente per non annoiare troppo. L'unica riflessione che voglio lasciare, e che spesso mi faccio, é se, in fin dei conti, tanta libertá e tanta "democrazia" alla fine ci sta davvero facendo progredire o, al contrario, con l'intento di tutelare tantol'interesse del singolo ci stiamo indirizzando verso una societá in cui ognuno esige ma nessuno é disposto a dare. In altre parole,paradossalmente, non é che stiamo creando una  societá molto meno democratica e tanto piú egoista e anarchica?
Alle volte le regole (civili, morali e, perché no, religiose) sono dure da rispettare, ma considero devono esserci per guidarci ed apportare un miglioramento effettivo della societá. O forse é che mi sto sbagliando e solo sono i tempi che passano e il mondo che cambia...

Ciao,
Matteo  

PS: scusate per la lunghezza del commento...forse ho un pó esagerato! La próxima volta prometto essere piú conciso

grazie e una nuova provocazione

Grazie mille, caro Matteo,  delle riflessioni spagnole che ci hai inviato: è molto interessante capire un mondo in forte evoluzione! Appena trovo tempo scriverò un mio breve commento. Ma non perdo l'occasione per chiederti un ulteriore contributo, esattamente a proposito dei giovani italiani, bamboccioni che non lasciano casa e non rischiano (secondo il ministro dell'economia)... Che ne pensi dal punto di osservazione della tua esperienza professionale e della Spagna in forte crescita? Quali atteggiamenti culturali suggeriresti ai nostri giovani? Ciao, con amistad!

Ciao Don Alberto, ciao anche

Ciao Don Alberto, ciao anche Marco e ovviamente a tutti gli altri!

Prometto nei prossimi giorni darvi la mia impressione rispetto all'argomento indicado dal ministro dell'economia. Al momento colgo l'occasione per augurare a tutti buona settimana...dai resistiamo anche se é lunedí e abbiamo tutti quanti una faccia da sonno incredibile! Sono d'accordo che l'idea del Forum é forte e mi é piaciuto "the Marko's Algorithm" sui possibili dibattiti quotidiani, oserei dire..."diabolico"!

 

Un abbraccio,

Matteo 

Hola!

Do il mio personale benvenuto nel sito a Matteo che ha pochi anni più di me e sicuramente avrò incrociato nelle tante partite in oratorio. Condivido quanto hai scritto e temo che ormai anche la "cattolicissima" Italia stia raggiungendo (o forse lo ha già fatto) la Spagna in merito all'intolleranza nei confronti della Chiesa e dei Cristiani. Anche la mia impressione è che si stia ormai scambiando per democrazia e liberalismo quello che è invece un relativismo assoluto dove ognuno abbia il diritto di fare quello che vuole e che più piace a discapito di ogni sana condotta morale (che è ormai diventata soggettiva per ognuno). Mi sembra che in Olanda ci sia addirittura il partito dei pedofili, è un esempio estremo ma evidentemente accettabile da chi potrebbe comunque rispettare il loro "ideale" in quanto creduto e vissuto coerentemente, cosa invece molto più difficile forse da fare per chi propone un ideale vicino alla chiesa visto che personalmente nel privato  potrebbe trovarsi a vivere le debolezze ed i peccati di ogni uomo rischiando così l'incoerenza con quanto indicato come ideale a cui ispirarsi e ritenendolo socialmente costruttivo far ispirare l'intera comunità.