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Esperienze missionarie dal Mozambico / PRIMO

Il nostro amico Marco Squassoni è da pochi giorni in Mozambico per un'esperienza di un mese con un gruppo di missionari. Fortunatamente si riesce a comunica col web, così poco fa ho ricevuto una email piena di entusiasmo, che ritengo opportuno partecipare.

 
Boa tarde (buon pomeriggio) don.
Qui ogni giorno é fantastico, non solo per il posto ( domenica abbiamo fatto il bagno nell' oceano indiano che é blu, caldissimo e pieno di pesci buonissimi), ma soprattutto per il modo di vivere dell' Africa.
Una filosofia di vita che ci ha catturati all'istante, dalla razionalizzazione dell' acqua, alla dignità con cui vivono la loro vita seppur in condizioni povere. Qui davvero pochi sono felici, complice un governo totalmente dittatoriale che si spaccia per democratico, ma tutti sono allegri. Non perdono tempo per coinvolgerti nelle loro danze e nelle loro canzoni anche se non ti conoscono, soprattutto i bambini che arrivano a fiumi da soli all' oratorio (anche 500 al giorno). Domenica siamo andati in un villaggio (nel vero senso della parola) vicino a partecipare a una messa bakua in una capanna (palhiota) senza né luce né acqua. É stata la messa più viva e attiva a cui abbia mai partecipato, con continui canti e abbracci collettivi da persone sconosciute. Il vangelo viene letto con i fedeli seduti perché tradizione vuole che quando si parla di cose importanti ci sieda per ascoltare con tutta calma e tranquillità. Ogni sera le ragazze di Biella che sono qui con me mi invitano a fare un momento di condivisione e preghiera con loro e ogni volta resto commosso dalle cose che dicono e ogni sera qualcuna si mette a piangere di gioia (2 sono addirittura minorenni), non ho mai incontrato delle persone così. Ora torno a lavorare perché missione vuol dire preghiera e accoglienza ma soprattutto lavoro manuale. A presto, Marco.

 

Esperienze dal Mozambico / SECONDO

Buon pomeriggio a tutti, ogni giorno qui é un' avventura e una sorpresa. Sorpresa che va dai gesti più "semplici" ( oggi un pallone é finito in cima ad un albero di più di 10 metri di altezza e un bambino ci ha messo neanche 10 secondi a raggiungerlo in cima! per non parlare di come é sceso!); ai gesti più grandi come il rispetto verso chi professa un'altra religione. Io non avevo mai visto un islamico leggere la Bibbia a un Cristiano analfabeta! Altra cosa a noi incredibile é che qui nessuno é arrabbiato con Dio perché é nato povero, ha perso i genitori, vive in una capanna in mezzo alla polvere e sa di dover morire presto perché ha l'AIDS dalla nascita. Al contrario quando si parla di religione si illuminano tutti gli sguardi e leggi negli occhi l'enorme fiducia che ripongono in Dio, come se per un istante scomparisse ogni problema. Inoltre ad ogni messa partecipano sia makua sia makonde insieme ( le 2 tribù mozambicane ) e dovete vedere come si abbracciano all' inizio della messa ( qui é tradizione fare 1 minuto di abbracci ad inizio celebrazione come fanno gli amici che si ritrovano ad una festa) . In questi giorni abbiamo conosciuto anche le giovani novizie e le aspiranti suore pastorelle mozambicane. Sono ragazze semplici e simpatiche sempre con il sorriso sulla faccia a testimonianza della gioia con cui compiono il loro percorso formativo. Ogni tanto facciamo qualche serata a ballare insieme sotto le stelle le danze tipiche africane, non mi sono mai divertito tanto! Il prossimo weekend passeremo 3 giorni fuori casa in un villaggio makonde, per provare con mano 3 giorni di vera vita africana. Nel frattempo la meraviglia per il tramonto sull'oceano che tutto tinge di un rosso accecante prima di lasciare il posto al cielo stellato fa da cornice ad un'altra giornata dove nonostante ogni sforzo é sempre più ciò che ricevo di ciò che riesco a dare. A presto Marco

Una telefonata dal cuore dell'Africa

Mercoledì 7 agosto, ore 21.30 drin... sono Marco Squassoni! Sento molto nitida la voce e spontaneamente chiedo: sei a Mantova? No, in Mozambico!

Già, allora ascolto il racconto della sua giornata e lo riassumo molto brevemente. Continua la meraviglia e l'entusiasmo della prima giornata, ciò non impedisce di vedere all'orizzonte qualche problema, due in particolare. Trovandosi in un villaggio per incontrare con le suore una famiglia in difficoltà, alcuni uomini, da altre baracche (non case... ) urlano verso di loro, facendo capire molto chiaramente che la loro visita non è gradita a tutti: infatti resta il ricordo doloroso del colonialismo, con l'umiliazione e lo sfruttamento collegati. Gli Africani sono fieri della loro identità! E ancora Marco comincia a capire che ci sono situazioni familiari segnate dalla miseria e da altri problemi, come la poligamia; praticata non solo da mussulmani, ma anche da qualche battezzato nella fede cristiana. Insomma il problema è che valori e disvalori della cultura locale sembrano talora prevalere sullo stile cristiano del vivere quotidiano.

Detto questo, l'entusiasmo per le frotte di bambini e tante persone festanti, per la loro curisoità, accoglienza, allegria, semplicità sovrasta ogni altra impressione, senza nascondere che la missione cristiana è una cosa seria e impegnativa ... in Mozambico e a Mantova.

grazie "Squasso"

sono felice che questa esperienza sia possibile per Marco, spero di cuore che presto possa essere raccontata, condivisa e partecipata anche a tutti gli altri giovani (e non solo...) della parrocchia. E che possa dare frutti di ulteriore coinvolgimento in futuro. Perchè possiamo anche teorizzare a lungo sul "bisogno di senso del nostro mondo di oggi", ma poi questi squarci riempiono la vita di senso in un modo molto pratico e intenso, ricco di lavoro, preghiera, incontro e apertura. Grazie Squasso!!!