Giusto per far venire la voglia di prendersi un po' di tempo per visitarlo... e meditarlo.

Ecco a voi il video del campeggio 2022 (cliccando sul link).

Al minuto 27:44 per la prima volta le riprese aeree via drone.

youtu.be/bUfk4UnCB18

Un vecchio di nome Chunglang, che vuol dire " Mastro Roccia ",possedeva un piccolo podere tra le montagne. Un giorno gli accadde di perdere uno dei suoi cavalli. Vennero allora i vicini per manifestare la propria partecipazione a tale disgrazia. Ma il vecchio disse: " Chi vi ha detto che sia una disgrazia?" Ed ecco che alcuni giorni dopo ritorno' il cavallo e porto' con se' un intero branco di cavalli selvaggi. Di nuovo si presentarono i vicini con l'intenzione di congratularsi per questo colpo di fortuna. Ma il vecchio della montagna replico': " Chi vi ha detto che sia una fortuna?". Da quando si era reso disponibile un gran numero di cavalli, il figlio del vecchio provo' diletto nel cavalcare e un giorno si ruppe una gamba. Allora tornarono i vicini per esprimere il proprio rincrescimento. E di nuovo il vecchio disse loro: " Chi vi ha detto che questa sia una disgrazia?" L'anno dopo vennero i soldati per reclutare nuovi giovani per i servizi all'Imperatore. Il figlio del vecchio che aveva ancora la gamba offesa, non venne preso. Chunglang non pote' fare a meno di sorridere.

Cosa e' il bene cosa e' il male, convivono si mischiano e diventa quasi impossibile a volte identificarli. Chiediamoci inoltre cosa sarebbe una vita senza avversita'? L'insegnante che ricordo con piu' affetto e riconoscenza e' quello che allora mi ha richiesto un notevole impegno e sacrificio e che allora ho deprecato, ma oggi ringrazio di cuore. Forse la felicita' consiste proprio nel superare le difficolta'.
In questo drammatico momento,a Voi tutti cari Parrocchiani i miei piu' sentiti auguri.
Flavio Manfredotti

Qualche foto dal Giappone contemporaneo, una realtà molto complessa: si passa senza soluzione di continuità dalle città ultramoderne ai riti sociali e civili più tradizionali, dall'intenso lavoro ai club privati, dagli arcigni castelli dei samurai alle casette di contadini, dalle enormi aziende note nel mondo intero ai piccoli e ordinati campi di coltivazione del riso, dai templi shintoisti e buddhisti ai ritmi frenetici di una vita programmata al minuto e nel dettaglio, da luoghi sovraffollati a spazi di silenzio e di meditazione zen, dalle strade trafficate alla cura minuziosa di un giardino non più esteso di qualche metro quadtrato, dalla profusione di cemento all'ordine con cui si dispongono sassi, alberi (più o meno grandi), laghetti o comunque piccolissimi specchi d'acqua.  Insomma in Giappone tutto è in qualche modo manifestazione del divino, forse contradditorio, comunque inafferrabile e ovunque presente ...