Il Recital del 1982
1982: Il padre di tutti i Recital...
Progettato, realizzato e messo in scena dall’ormai mitico “Gruppo del Sabato Sera”, questo primo e storico Recital si dipana in un alternarsi di quadri scenici, brevi letture di testi evangelici e bellissime canzoni create ad hoc per l’occasione.
Tanti gli spunti, tanti i flash sugli incontri evangelici di Gesù, altrettanti e sfaccettati gli zoom sull’incontro personale di ogni uomo con Gesù e con la sua parola.
Ne scaturisce un intreccio estremamente ricco e forse addirittura unico nella storia dei Recital santegidiesi, con picchi di grande qualità espressiva.
Ma... provate solo per qualche istante ad immergervi nella memoria o, se proprio allora non c’eravate, tentate adesso un piccolo sforzo di immaginazione ad occhi socchiusi...
... li sentite? ... sì, sono proprio applausi...
... scrosciano gli ultimi applausi convinti al termine di un inedito e coinvolgente “Resta con Noi”; il Recital ormai è finito, don Angelo prende la parola per un saluto ed un ringraziamento finale.
Non è difficile recuperare dalla memoria le immagini di questo momento… magari non le parole… giusto la sensazione di poche battute al momento forse percepite come di circostanza e nulla più.
Nell’accingersi a concludere il suo breve saluto, don Angelo, grato verso i suoi ragazzi e malcelatamente soddisfatto per quanto proposto, augura un futuro in cui
“…tutti insieme vogliamo darci la mano
per vivere quello che ci hanno detto.
Formeremo davvero questa nuova famiglia di Dio,
questa comunità che sarà testimone
dell’Amore che Dio ha per tutti gli uomini…”.
A risentirle oggi, queste poche parole gettano d’improvviso una bella luce sul senso di questo nostro piccolo recupero nella memoria!
Ma... riavvolgiamo ancora un po’ il nastro e lasciamo scorrere da capo, uno dopo l’altro, tutti gli eventi accaduti in quella lontana e magica serata del 1982.
Tanti volti si materializzano: la Sissy e Roberto (ideatori e anima), la Mariangela, la Paola, Giancarlo, il Leo, lo Zappo, Mario e poi Paolo Pav., Cristina Bon., Chiara e Oliviero, la Giovanna, il Bencio, e poi Luca Z., Manuela M., Sandro T., il Manzi, Andrea V., Luciana B., Andrea C. … e sotto al palco, Gianluca, Antonio e tanti altri che nei più svariati modi hanno permesso che lo spettacolo potesse prendere vita e forma. E ancor più giù, in platea, un don Alberto discreto ma orgoglioso di quei suoi “primi ragazzi” di Sant’Egidio.
Vicino, ma inscindibilmente legati a questi volti, altri volti della nostra comunità di ieri e di oggi, viva e presente, rete di rapporti e di relazioni, “nuova famiglia di Dio” auspicata da don Angelo nei momenti della richiesta di aiuto e dell’impegno concreto come in quelli della festa e della gioia condivisa. Grazie Signore per non aver lasciata inascoltata questa invocazione e per averci offerto una comunità che continua a costituire per noi motivo di impegno gioioso!
Ma le canzoni, incalzanti, continuano a scorrere nella memoria, e il cuore arricchito da queste prime immagini si concede altre piacevoli riscoperte da cogliere tra esecuzioni un po’ timide ed immature, sonorità fruscianti o scoppiettanti e qualche segmento irrimediabilmente perduto.
"Maddalena", canzone-simbolo del Recital del 1982 |
Scorrono tante belle canzoni che aprono a nuove immagini e ricordi ...
... ricordiamo la stupenda “Maddalena” - canzone simbolo del Recital - preoccupata di non ingannare Gesù con il proprio dolore, che si apre all’incontro con Gesù accogliendo il suo dono di acqua viva che la cambierà per sempre. Ricordiamo un grande Roberto cantare sul palco con la sua chitarra, accompagnato al pianoforte da un talentuoso e giovanissimo Oliviero ...
... ricordiamo “Zaccheo” nel suo incontro di conversione con Gesù, reinventato e presentato in scena con grande dolcezza dalla Paola ...
... ricordiamo “Il pubblicano e il Fariseo”, composta e cantata dalla Sissy, dove il contrappunto esistenziale dei due opposti atteggiamenti umani e spirituali è reso all’essenza ...
… ricordiamo il susseguente forte richiamo ad abbandonare ipocrisie e una fede di facciata: è la canzone “I farisei”, composta e cantata ancora dalla Sissy ...
... ricordiamo l’impatto forte e coinvolgente del brano “Il tradimento di Giuda”, proposto dal Gianky, originale nell’incalzare della musica e nell’essenzialità del testo, capace di rileggere per grandi simboli la storia del tradimento di Giuda a partire da quei 20 denari d’argento ...
... ricordiamo una ritmata, sincopata “Babele” e i tre momenti biblici sapientemente intessuti da Roberto (Torre di Babele, Giuseppe, Il vitello d’oro) a ricostruire l’affresco di un’umanità segnato dal peccato e dal tradimento ...
... ricordiamo “Il contadino brasiliano”, riadattamento operato dal Leo di un canto originale brasiliano che aveva affascinato don Alberto nel suo viaggio in Brasile del 1982. Descrizione in poesia della dura condizione di un contadino brasiliano del nord e della sua famiglia, emigranti alla ricerca senza speranza di una vita migliore ...
... ricordiamo la “Parola”, composta da Paolo, delicata riflessione sapienziale sulla
Il Recital del 1982 |
centralità fondativa della Parola ...
... ricordiamo poi le “Beatitudini”, “Chi potrà varcare” e “Preghiera Semplice”, canti ripresi in questo contesto per rischiarare specifici passaggi di senso ...
... ricordiamo la rappresentazione di un cieco, messa in scena da Luca, metafora di una ricerca operata nel buio, talora serena, talora affannosa, talora assolutamente caotica e distruttiva ...
Ricordiamo con un filo di nostalgia i rudimentali mezzi tecnici di cui si disponeva, che costringevano lo staff tecnico e gli “artisti” a compiere autentiche peripezie e acrobazie ...
... ricordiamo i tanti volti che negli anni a seguire si sarebbero persi di vista ...
... e arriviamo di nuovo alla coinvolgente conclusione – un “Resta con Noi” riveduto e corretto per l’occasione, riarmonizzato di voci, confusione ed entusiasmo – capace metaforicamente di riportare il tutto ad unità: riecco sprigionata la forza e l’esuberante voglia di questo gruppo di persone di esserci, e di esserci in proprio, con creatività, tenendo fermi i riferimenti ma cercando nel contempo di trasformarli e rinnovarli, osando e in qualche modo provocando, ma sempre costruttivamente, con la tensione di generare qualcosa di nuovo e di migliore.
E un qualcosa di nuovo è nato, anzi nasce ogni giorno, e se nell’affrontare la fatica quotidiana riusciamo ad alzare un po’ lo sguardo, possiamo proprio vederlo ...
Scaletta e protagonisti del Recital del 1982 |
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Io non c'ero...
...ma mi pare di averlo vissuto quel percorso, quella gioia, quell'amicizia, quell'impegno, attraverso i volti che ho conosciuto dopo il lontano 1982, attraverso i racconti e la memoria di chi c'era. Anche attraverso questo delicato ricordo trovato navigando nel sito. Momenti come questo andrebbero magari riproposti, certo con lo sguardo diverso dei ragazzi di oggi, ma credo che l'esperienza di creare qualcosa insieme, di far vivere pensieri, riflessioni, emozioni, sulla propria esperienza di fede e di vita sia molto arricchente e rimanga nel cuore... nel tempo.