Salta navigazione.
Home

Brevi spunti per la Preghiera personale

La Parrocchia ha dedicato una tre sere di predicazione all’esperienza della preghiera personale e familiare. L’indicazione, partita dal Consiglio Pastorale della Parrocchia, ha suggerito di offrire una via semplice di preghiera, per sostenere il colloquio con Dio e quindi l’intera vita cristiana, che ha nella preghiera un’esperienza essenziale e molto ricca.

Ecco una breve sintesi della predicazione tenuta.

 



Dedichiamo tre sere alla preghiera personale, più avanti poi tratteremo anche della preghiera comunitaria e ufficiale della chiesa. Infatti le due forme non sono lontane o addirittura estranee tra loro, ma intimamente collegate: la preghiera personale si nutre alla grande preghiera di tutta la chiesa ed è sempre aperta e interessata a tutti, mentre la preghiera comune della chiesa sostiene il colloquio individuale con Dio e lo alimenta.

 

Qui intendiamo solo offrire un piccolo metodo o una via per la preghiera, nella consapevolezza che la guida è lo Spirito Santo che solo conosce perfettamente Gesù e Dio Padre e perciò inserisce i credenti nella grande preghiera di amore che lega incessantemente il Padre, il Figlio, lo Spirito.

 

Anzitutto si ricordi che la preghiera del cristiano deve essere continua: infatti la preghiera è fede, è vigilanza, è ascolto e obbedienza (pertanto va sempre unita all’elemosina e al digiuno, come insegna più volte Gesù nei Vangeli). Tuttavia ci sono certamente dei momenti privilegiati della preghiera, come la chiesa, sulla linea della tradizione ebraica, insegna: certamente non basta una preghiera casuale, superveloce, fatta mentre si fanno altre cose, o addirittura mentre la mente è occupata da preoccupazioni varie.

Momenti privilegiati della preghiera cristiana sono il mattino (prima di iniziare i vari impegni) e la sera/vespro (non dunque mentre si va a letto, o addirittura sotto le coperte).

I motivi sono molteplici: la centralità di Dio nella vita dell’uomo, testimoniata dal tempo giusto della preghiera; il conseguente ordine della vita umana, orientata a Cristo (aurora e vespro della vita umana) e non disordinata nelle infinite faccende quotidiane.

La preghiera ha i suoi ritmi, non è destinata a riempire i ‘momenti vuoti’ della giornata.

 

Naturalmente la preghiera può esser fatta anche in altri momenti, ma quei primi due non dovrebbero essere mai trascurati.

 

L’ambiente della preghiera personale è duplice: la casa (davanti a una sacra icona di Cristo, della Madre di Dio o di un Santo), la chiesa (alla presenza eucaristica di Cristo o davanti a una sacra icona).

Clima necessario è il silenzio: esteriore e soprattutto quello interiore, che ci conquista progressivamente attraverso il senso della presenza continua di Cristo alla nostra vita.

A questo punto si può comprendere perché, quando iniziamo la preghiera, ci viene regolarmente in mente tutto quello che non ha alcuna relazione con la preghiera: forse il motivo è che la nostra vita è distratta e disordinata, e dunque la nostra mente fatica a ricuperare il senso della presenza concreta di Dio nella vita.

Solo di passaggio ricordiamo una cosa evidente: le trasmissioni televisive, anche quelle religiose, sono solo trasmissioni; perciò non sono preghiera, e in nessun modo possono sostituire la preghiera personale; al massimo possono stimolarla.

 

Ecco in concreto una pista per la preghiera (metodo):

         creiamo silenzio e disponiamoci all’ascolto;

         eleviamo qualche invocazione, anche ripetuta (esempi: Signore pietà; Agnello Dio; Santo; Gloria al Padre) o altra preghiera adatta (come: Ti adoro mio Dio; Credo in un solo Dio);

         leggiamo una pagina della S. Scrittura (riletta più volte se necessario; può essere opportuno incominciare da uno dai quattro vangeli)

         meditiamola nel nostro cuore;

         quindi rispondiamo con la lode a Dio che ci parla (esempi: Gloria a Dio, Benedetto il Signore, L’anima mia magnifica, o un salmo) ;

         proseguiamo con la richiesta di perdono e di aiuto, con l’intercessione a favore nostro e di tutti (preghiera rivolta alla Madre di dio e ai Santi) ;

         ci sia sempre la preghiera del Signore almeno come conclusione (Padre nostro).

 

L’essenza della preghiera è dunque ascolto-risposta.

 

Il problema non è: che cosa devo dire? Ma piuttosto: sono capace di ascoltare?

E che Dio mi parli è assicurato da Gesù, il quale è precisamente Dio-che-parla.

Alla fine il modello di ogni preghiera cristiana è quello ampliato nella cosiddetta Lectio Divina.

 

Perciò non dimentichiamo mai che la qualità della preghiera cristiana non dipende dalla quantità delle parole pronunciate. Ricordiamo l’avvertimento di Gesù: quando pregate non fate come i pagani, i quali credono di essere ascoltati a furia di parole.

 

NB (1)

Per la preghiera servono perciò la S. Scrittura e un libro della chiesa (come ad esempio il libro preparato dalla Parrocchia: Cantiamo al Signore, che può senz’altro essere tenuto in casa).

NB (2)

Il Santo Rosario proviene dalla preghiera dei Salmi, è una meditazione del mistero cristiano (senza diretta lettura del testo sacro) e non una invocazione alla Vergine. Il suo centro non è la ripetizione dell’Ave Maria, ma l’assimilazione del mistero di Dio e della nostra salvezza.

 

Gli spunti per la preghiera possono essere presi:

         dalla celebrazione della S. Messa (dalla sua struttura generale, e dalla preghiera eucaristica in particolare) ;

         dalla liturgia delle ore (per i Salmi) ;

         dal tempo liturgico (per il mistero celebrato, che è sempre una finestra sull’intero mistero cristiano)

         dalle feste della Chiesa e dei Santi (non dimentichiamo il Santo del nostro onomastico);

         spunti possono essere presi anche dal foglio che viene distribuito al termine della S. Messa domenicale nei tempi forti.

 

Infine una parola sulla preghiera familiare, che è quanto mai significativa: tra coniugi (per la grazia del matrimonio), con e senza figli (per il dono della famiglia e della fede). La preghiera familiare sia breve, sobria, legata a momenti ‘rituali’ della vita quotidiana come i pasti (specialmente domenicali), alla presenza di ospiti, a qualche ricorrenza significativa, gioiosa o dolorosa (modelli efficaci nel libretto preparato dalla Conferenza episcopale italiana dal titolo: ‘la preghiera in famiglia’).

Quando i figli sono cresciuti, i genitori stimolino e ricordino, pregando loro insieme per primi, ma non costringano.