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benedetta laicità

Non passa settimana, o anche meno, che nella pubblica opinione non ritorni, quasi come un rigurgito, questa problematica. Spesso intervengono anche personggi ben noti: il Papa anzitutto, ma nelle occasioni ufficiali anche il Presidente Napolitano, il francese Sarkozy, lo statunitense Bush e molti altri. Effettivamente essa tocca un nervo scoperto della nostra cultura e dei nostri comportamenti individuali e collettivi (le istituzioni).

Propongo due tesi, a prima vista contrapposte, per indicare lo spazio nel quale, a mio parere, si può svolgere la discussione, uno spazio molto ampio, che provoca direttamente la coscienza di ognuno, e in modo particolare dei cristiani.

La prima tesi suona all'incirca così: nessuno è laico, in quanto ogni essere umano possiede, in teoria o almeno in pratica, convinzioni a proposito di se stesso, della vita, della famiglia, del matrimonio, della educazione dei figli, della morte, della sofferenza, di Dio, della giustizia sociale, ecc. A tali convinzioni le persone legano la propria vita, esse costituiscono dei legami importanti, appunto sono un'espressione re-ligiosa (re-legare).

La seconda tesi: tutti sono laici, in quanto tutti desiderano che la propria convinzione personale sia rispettata dagli altri esseri umani e dalle istituzioni politiche. Ciò comporta l'esclusione della imposizione e della violenza dalla pratica circa le convinzioni individuali profonde. L'esclusione ha due aspetti: uno negativo (nessuno vuole che gli siano imposte le convinzioni cui affidare la propria vita), uno positivo (ognuno si rende di conseguenza disponibile a rispettare le convinzioni profonde degli altri). In questi due sensi ognuno è laico.

In mezzo ci stanno diverse opzioni, e molti problemi. Sui quali vi invito ad esprimere una vostra riflessione.

 

Anch'io

Curiosando qua e là, ho scoperto recentemente il sito, e mi sono registrato (non sono della Parrocchia) perché mi sembra il più ramificato, aggiornato, di facile navigazione, ben leggibile... dei dintorni, e senz'altro l'unico che permette comodamente questi interventi. Spero di trovarvi sempre anche sostanza, cioè che la funzionalità e l'estetica strutturale non siano solo l'ottimo esercizio dell'ADMIN, neolaureato informatico mi pare dì aver capito. Complimenti Geme. Stop ai convenevoli.

Mi sembra però strano che la presente discussione, aperta dal Parroco due anni fa e rimasta senza contributi, sia proseguita solo recentemente a seguito delle note e poco edificanti scappatelle politiche... come pure mi pare che gli ultimi interventi, più che restare sulla linea della premessa lanciata da don Alberto, siano piuttosto sfoghi personali su argomenti più ampi e nebulosi (capisco le difficoltà di rimanere in tema, a volte). Spero solo da parte mia di riuscire a collocarmi all'interno del tracciato esistente senza creare ulteriori divagazioni.

Mi piace la tesi nessuno è laico / tutti sono laici, e mi pare che esprima la globalità della Persona e della Vita. Mariangela dice che naviga nel sito sperando di trovare commenti forti e autorevoli alla storia che sta scorrendo nella nostra società, e come invece intorno a lei tutto l'ambiente parrocchiale viva tra appuntamenti e impegni in un clima affettuoso ma privo di senso critico, e vede che la Chiesa di Roma non oltrepassa una "timida posizione". Che sia necessario un coro indignato di persone dai sani principi per contrastare il modello di vita mondano, come pure il palliativo di spegnere il televisore, mi suona come un moralismo; è una perfetta utopia cercare di cambiare qualcosa con una sorta di controrivoluzione cristiana; il disagio, l'insoddisfazione, che ci rendono pesante il vivere non sono causati da istituzioni corrotte o dall'immoralità diffusa, bensì dal nostro cuore, ed è su quello che bisogna lavorare per portarlo a conversione. Questa è la rivoluzione.

Spesso crediamo che i buoni propositi debbano essere se non imposti almeno proposti; non dico che ciò sia sbagliato, ma solo imperfetto. Il Cristianesimo, paradossalmente, forse non è una religione, ma piuttosto una relazione; anche la Legge del Sinai ha messo in evidenza un Dio che vuole incontrare il suo popolo, tanto più noi oggi dobbiamo lasciarci incontrare da una Persona vivente, il Risorto. La settimana scorsa ho iniziato una discussione dal titolo CATECHESI, dove mi interrogo prima di tutto su luoghi concreti per passare dall'istruzione all'AMORE, avendone abbastanza di piani-seminari-tavole rotonde-convegni ben congegnati e anche appassionati, ma dispersivi e inconcludenti nella pratica. Un affamato desidera qualcosa di solido sotto i denti, non sopravvive se gli si raccontano libri di ricette...

Non vorrei mettere troppa carne al fuoco per il momento, ma che qualcuno raccolga il guanto e risponda, grazie; saluti.

Atty

Non avendo (e non volendo)

Non avendo (e non volendo) la televisione in cucina la nostra famiglia non guarda mai il TG delle 20.00 di nessun canale televisivo. Ma ieri sera (13 febbraio), mossa dalla curiosità di verificare se davvero quello che si dice del TG di RAI 1, ovvero che sotto la direzione di Minzolini sia diventato un telegiornale non sempre teso alla ricerca della obiettività, insieme a Martina ho voluto guardarlo perché potessimo “verificare” di persona. Il “test” avrebbe riguardato le manifestazioni delle persone, donne e uomini che, come noi due, nel pomeriggio avevano riempito le piazze d’Italia. Dotate di cronometro abbiamo incominciato a tenere il tempo dei servizi: il primo, sugli sbarchi degli immigrati a Lampedusa è durato 6 minuti; il secondo, sulla situazione dell’Egitto, altri 6 minuti; il terzo, sulle manifestazioni “Se non ora, quando?”, 1 minuto e 25 secondi; … poi sono seguiti altri tre servizi sulla politica locale e di cronaca  per circa altri 7 minuti in totale; … a seguire (ne era già stata anticipata la notizia nei titoli d’apertura) è arrivato un servizio che annunciava alle donne che era arrivato il periodo giusto per procedere con gli interventi di chirurgia estetica ai glutei e al seno (corredati da immagini appropriate) ma perché non anche a qualche “innocua” punturina di botulino qua e là in vista dell’estate, durata 1 minuto e 23 secondi. Sono seguiti servizi su San Valentino, su San Remo … sino alla chiusura alle 20.30. Ho guardato in faccia mia figlia e insieme abbiamo convenuto che qualora intenda guardare di nuovo il TG1 lo potrà fare solo in compagnia di un adulto.

drastica...come al solito!

Personalmente,come adulto, non me la sento di accompagnare la visione del TG1 ........non lo guarda più nessuno in casa mia...come purtroppo tanti altri programmi su vari canali.....abbiamo riscoperto la radio....drastica vero?

Laura

Sono settimane ormai, che

Sono settimane ormai, che ogni giorno entro nel nostro sito in attesa di vedere un commento, una parola su quanto sta succedendo al nostro Paese, alla decadenza, alla miseria alla quale siamo costretti ad assistere. Molte sono le voci laiche autorevoli dalle quali mi aspettavo un cenno, l’apertura di una discussione. Dolorosa, ma necessaria. E così, mi sto interrogando su questo “silenzio” che sta diventando assordante alle mie orecchie. La nostra vita parrocchiale scorre placidamente tra appuntamenti ed impegni che ci comunichiamo con grande affetto. Come se nulla fosse. Come se fosse normale quello che sta succedendo all’interno delle nostre massime Istituzioni. Come se fosse sufficiente la timida posizione (?) che sta assumendo la chiesa di Roma. Perché non troviamo lo spazio per un commento al nostro turbamento? Non posso certo credere di essere l’unica a provare un sentimento di forte sconcerto di fronte a quanto stiamo assistendo. Ma cosa ci trattiene dall’esprimere il nostro sdegno? Qui non si tratta di aspettare l’esito di un giudizio di un tribunale umano. L’offesa alle persone di questo Paese si è già consumata nel momento in cui ci è stato dimostrato senza alcuna forma di pudore che con i soldi si può comperare tutto. E allora perché come piccola Chiesa locale non ci uniamo alla voce indignata e carica di tristezza di chi ogni giorno lavora, in nome dell’amore di Cristo per l’umanità intera, per contrastare il modello di vita che ci vogliono imporre come giusto?
Mariangela
 
Le suore: fermiamo lo scandalo
di Maria Pia Bonanate
n “FamigliaCristiana.it” del 28 gennaio 2011
Le religiose italiane sono indignate e sofferenti per quanto sta accadendo attorno all’immagine della donna, ridotta a merce per uso sessuale, umiliata ed offesa nella sua dignità di persona. E questo proprio in quel contesto istituzionale dal quale dovrebbe provenire la difesa e la promozione del mondo femminile, la valorizzazione delle sue qualità umane e sociali, professionali, di quel “genio femminile” esaltato da Giovanni Paolo II . È un grido forte e commosso che giunge da più parti, in particolare dalle comunità e dalle case di accoglienza dove decine di suore lavorano sulla strada per aiutare le donne in difficoltà ad uscire da quella condizione di schiave del sesso nella quale tantissime sono finite contro la propria volontà, ingannate e minacciate.
Due religiose, Suor Eugenia Bonetti, missionaria della Consolata, responsabile dell’Ufficio Anti- Tratta dell’USMI (Unione Superiore Maggiori d’Italia) e Rita Giarretta, fondatrice di “Casa Rut” che accoglie le ragazze e le mamme che cercano di sottrarsi al dominio della criminalità organizzata, hanno deciso di dare voce alle centinaia di consorelle di 75 congregazioni che operano in 110 strutture per dare protezione e speranza alle donne che sono state devastate dallo sfruttamento sessuale , per offrire loro la possibilità di ricostruire la loro vita distrutta e un futuro.
«A nome di tutte queste religiose che nel nostro Paese, ogni giorno, con coraggio e dedizione, non curanti dei rischi e della fatica, senza cercare pubblicità, consensi e tornaconto, ma semplicemente guidate dall’amore e dal rispetto vero per la persona, si chinano sulle donne ferite dallo sfruttamento sessuale per aiutarle a guarire, manifestiamo dolore e profondo disagio per la figura della donna offerta in questi giorni dalle cronache dei media che ci portano a pensare che siamo ancora molto lontani dal considerarla per ciò che veramente è e non semplicemente un oggetto o una merce da usare a piacimento per uso personale. E ci chiediamo: Che immagine stiamo dando della donna e del suo ruolo nella società e nella famiglia?».
Suor Eugenia Bonetti denuncia: «In questi ultimi tempi si è cercato di eliminare la prostituzione di strada perchè dava fastidio e disturbava il nostro pudore, abbiamo voluto rinchiuderla in luoghi meno visibili, ma non ci rendiamo conto che una prostituzione del corpo e dell’immagine della donna è diventata ormai parte integrante nei nostri programmi, notizie televisive, alla portata di tutti e che purtroppo educa allo sfruttamento, al sopruso, al piacere, al potere, non curanti delle dolorose conseguenze sui nostri giovani che vedono solo modelli da imitare. La donna è diventata soltanto una merce che si può comperare, consumare, per poi liberarsene come "usa e getta"».
Suor Rita Giarretta, che con tre consorelle è impegnata, giorno e notte, da anni, a Caserta, in un territorio, assediato dalla camorra, in ginocchio per il suo degrado ambientale, sociale e culturale, dove le vittime del commercio sessuale, che arrivano da paesi lontani, sono sempre più giovani e portano i segni di violenze e di crudeli schiavitù, si dice sconcertata e indignata: «Sconcertata come da ville del potere alcuni rappresentati del Governo, eletti per cercare e fare unicamente il bene del nostro Paese, soprattutto in un momento così grave di crisi generale, offendano e deturpino, umilino, l’immagine della donna. Ci inquieta un potere esercitato in maniera così sfacciata e arrogante che riduce la donna a merce e dove fiumi di denaro e di promesse intrecciano corpi trasformati in oggetti di godimento. Di fronte a tale e tanto spettacolo l’indignazione è tanta! Come non andare con la mente all’immagine di un altro "palazzo" del potere dove 2000 anni fa, al potente di turno, incarnato dal re Erode, il Battista gridò con tutta la sua voce: "Non ti è lecito, non ti è lecito!"».Il grido della coraggiosa religiosa che si è fatta ‘presenza amica’, accanto a tante sfortunate giovani straniere “per offrire loro il pane della speranza, il pane della vita e il profumo della dignità”, si rivolge anche a quel mondo maschile che in questi giorni reagisce tiepidamente, o non reagisce proprio, a fatti così gravi: «Davanti a questo spettacolo una domanda mi rode dentro: dove sono gli uomini, dove sono i maschi? Poche sono le voci, anche dei credenti, che si alzano chiare e forti. Nei loro silenzi c’è ancora troppa omertà, nascosta compiacenza e forse sottile invidia. Credo che dentro questo mondo maschile, dove le relazioni e i rapporti sono spesso esercitati nel segno del potere, c’è un grande bisogno di liberazione».
Si è unita alle religiose l’on. Silvia Costa , che il 2 giugno 2009 aveva lanciato un appello “Per una Repubblica che rispetti le donne”, dove aveva denunciato il loro uso e abuso nei media e in politica, degradandone l’immagine a oggetto di consumo sessuale ed aveva raccolto 25 mila firme. Oggi, dopo avere ricordato come la maggioranza delle donne in Italia “lavora, crea ricchezza, cerca lavoro, studia , si sacrifica per affermarsi nella professione che ha scelto, si prende cura delle relazioni affettive e familiari,occupandosi dei figli, mariti, genitori anziani”, lancia un nuovo appello: «Una cultura diffusa propone alle nuove generazioni di raggiungere scintillanti mete e facili guadagni, offrendo bellezza e intelligenza al potente di turno, disposto a sua volta a scambiarle con risorse e ruoli pubblici... Senza rendercene quasi conto, abbiamo travolto la soglia del comune senso della decenza. Il modello di vita e di relazione tra donne e uomini , ostentato dalla figura che occupa uno dei vertici dello Stato, induce un corrompimento delle coscienze di cui si avverte ormai la terribile profondità. Chiediamo a tutte le donne, senza alcuna distinzione, di difendere il valore del nostro comune sesso e di non assistere passivamente allo scempio della loro e della nostra dignità. E diciamo agli uomini: Se non ora, quando?».
 
 
 

SE NON ORA QUANDO ?

CARA MARIANGELA, HAI PERFETTAMENTE RAGIONE A PORTI QUESTE DOMANDE, FORSE NON TUTTI CI SENTIAMO DI DISCUTERNE NEL SITO DELLA PARROCCHIA MA TI ASSICURO CHE LE PERSONE CON CUI IO HO A CHE FARE SONO ALQUANTO INDIGNATE E VERAMENTE MI LASCIANO ESTEREFATTA QUANDO CERTI POLITICI (MA  CHE POLITICI!) STRAVOLGONO LA VERITA' IN UN MODO COSI' SPUDORATO. 
A VOLTE SI HA PROPRIO LA SENSAZIONE CHE LA NOSTRA BELLA ITALIA STIA SPROFONDANDO. IN UN LIBRO DI G.STELLA (DEL CORRIERE DELLA SERA ) DICEVA CHE PER RISALIRE LA CHINA E RISANARE LA POLITICA TUTTO DOVRA' PARTIRE DALLE DONNE, GRAZIE PER LA TUA BELLA COMUNICAZIONE !

il sentire comune

Voglio stare un passo fuori da questa storia, per rispetto di chi giudica e di chi è giudicato. E per coerenza con quanto racconto agli stranieri quando mi chiedono cosa stia succedendo in Italia: a loro con un indomabile senso di vergogna magari chiedo di aspettare. Ma è pudore. 
Fuori da questa storia, che è terribile ma poi alla fine è il solito squallore che sempre ha circondato i potenti di turno, via via che questi perdono contatto dalle motivazioni che li hanno spinti per cedere deliranti ai fumi del potere consegnato dalle solite folle osannanti, prone, senza coscienza e senza volto (...).

Definitivamente fuori da questa brutta storia, quello che mi interroga e mi provoca è però il "sentire comune" che respiro. Ad esempio l'ossessivo ripetere e sottolineare come un valore assoluto che le vicende private non possono essere oggetto di valutazione. Che la sola rilevanza meritevole di attenzione è quella penale. Siccome io sono "laico", insomma sono molto "avanti" e libero da pastoie di turno, tutto capisco, tutto accetto, per tutto trovo uno spazio. "Laicità" come piena depenalizzazione valoriale, scissione definitiva tra essere e apparire. Bella eredità di tanti rivoli culturali apparentemente distanti ma sempre drammaticamente convergenti nel percepire i valori come immateriali e pertanto, tristemente, inesistenti. Dunque negati. E d'altronde che farci, sono valori che non si toccano, non si mangiano ne' si depositano in banca... Nasce così una bella sfera privata tutta tonda nella quale ciascuno può fare ciò che vuole (ma... sfera=palla?) senza rispondere di nulla: a se stesso, a Dio e agli uomini. E rubare per fame è sempre reato (con espulsione!), ma rubare per comprare il superfluo (uomini, donne e bambini) no. Sacrificarsi ogni giorno con l'immane fatica della formichina significa non realizzare che la fortuna si pesca al colpo grosso. Impegnarsi e soffrire per la propria famiglia dentro e oltre le sfide dure di ogni santo giorno vuol dire non capire che le cose cambiano, i rapporti e le relazioni son fatti per essere negoziati.  

Questo oltre la penosa storia di questi mesi, anche se ne è brodo di cottura. Ma il grave è che questo siamo noi, questo esce dalle nostre discussioni in famiglia, con colleghi, amici e parenti, questo esce da talk show, forum e TV, questo argomentano con orgoglio i sapienti e gli intelligenti. E chi non segue forse si vergogna anche un po' di spendere il proprio impegno in cose tanto superate e fuori moda. Così capita che abbassi lo sguardo e si chiami fuori.

Io sono l'ultimo arrivato e me ne sto zitto come tutti gli altri, come tutti i frequentatori di questo sito e di tanti altri gruppi come questo. E ogni sera consegno con sofferenza le mie contraddizioni e i miei errori di ogni giorno chiedendo per domani la grazia di essere un po' migliore.