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LETTERA APERTA AL PARROCO

AL NOSTRO CARO E STIMATO PARROCO

l'innegabile benessere materiale procurato dai prodigiosi, nonche' rapidissimi progressi della tecnologia, hanno di contro sviluppato nell'uomo una nuova forma di egoismo, col denaro posso bastare a me stesso, non ho piu' bisogno degli altri. Di fatto si sono spalancate le porte della solitudine. La famiglia, quella preindustriale, ha da tempo cessato la sua funzione di rifugio, di unione e dissolvendosi ha lasciato il posto a nuove forme di famiglia piu' o meno allargate. Questi cambiamenti sociali, hanno prodotto non solo la solitudine, ( che sotto certi aspetti e' positiva ), ma l'abbandono degli anziani, che possiamo definire una vera e propria piaga sociale, proprio nel momento in cui gli stessi mostrano maggior fragilita'.
Da qui nasce l'esigenza cristiana di favorire le condizioni per rendere piu' sopportabile questa condizione.
Un'astrazione mi sovviene, un vecchio sogno, quello di veder attrezzati i sotterranei della Parrocchia di Sant'Egidio, dove allestire un centro di ritrovo aperto a tutti. Dove le persone si possono incontrare e discutere, magari davanti ad una tazza di te', dove trovare qualcuno che ascolta, con la quale raccontare e condividere la giornata. E se vogliamo centro di lettura, libri giornali riviste, proiezioni di video, magari sui quali riflettere per contrastare la stupidita' degli slogan, ( tanto di moda ). Insomma non solo un centro ricreativo, ma anche un mezzo per partecipare piu' attivamente alla politica, ( intesa come conoscenza ) con l'intento di essere piu' informati e avere piu' consapevolezza nelle decisioni e forse diventare un po' piu' liberi. E dove un Parroco sgravato da troppi impegni e illuminato dalla luce del Cielo, possa dedicarsi totalmente alla cura delle anime dei parrocchiani, oggi piu' che mai, immensamente bisognose. Nella speranza che maturino tempi e dinamiche, accontentiamoci dell'utopia. Con Affetto
Un Parrocchiano