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Gruppo Famiglie - Anno 2012/13

Incontro del 16 febbraio-Prospettiva per il 2 marzo

Sabato 16 febbraio la lettura del Vangelo sulle tentazioni di Gesù ha scatenato tra i presenti un'inattesa quanto appassionata discussione sulla natura di Cristo "vero uomo e vero Dio". Gesù è condotto dallo Spirito Santo nel deserto, dove la preghiera e il digiuno sono le vie che egli percorre per rispondere alle tentazioni cui è sottoposto dal Diavolo.

Gesù replica al Diavolo con la Parola di Dio e solo con essa: Gesù la conosce grazie alla sua natura divina o la apprende nel suo percorso di crescita umana e spirituale?

Gesù supera tutte le prove cui è sottoposto dal Diavolo: perchè? Poteva fare altrimenti? Pur essendo vero Dio, sarebbe potuto cadere nella tentazione in quanto anche vero uomo? In sostanza: Gesù era libero? Come poteva essere libero se, non potendo peccare, la sua unica reazione alle tentazioni poteva essere quella di superarle? L'happy end (così l'ha definito Roberto!) era dunque già scritto?

Tra Aldo e Fernanda (senz'altro i più ferrati e i più "freschi" negli studi teologici), e noi altri, si è accesa la discussione finchè ... suspence ... è arrivato il Don!

Lo abbiamo letteralmente subissato con le nostre domande ...

Due cose riporto in questa sede, che mi hanno colpita particolarmente:

La prima: Gesù, è vero, nasce come vero uomo e al contempo come vero Dio. Entrambe le sue nature sono per lui un dono da far crescere in tutto il percorso della sua vita. Così come ciascuno di noi nasce come "essere umano" (beh, per noi c'è solo questa natura) ma ha poi davanti tutta la vita per maturare e realizzare questa vocazione.

La seconda: attenzione a non travisare il presupposto della libertà! La libertà non è l'alternativa tra il bene e il male. Ne è dimostrazione il fatto che proprio la nostra tensione al peccato ci impedisce di esercitare pienamente la nostra libertà (pensiamo a quante volte vorremmo comportarci nel modo che sappiamo giusto, ma il nostro egoismo o il nostro orgoglio o altro ce lo impediscono). La possibilità del peccato quindi limita la libertà, che diventa piena solo quando dal peccato ci si libera.

Gesù è l'uomo libero per eccellenza!

Chissà se sono riuscita a coinvolgervi nel turbinìo dei nostri pensieri e nella passione che dà gusto e sapore ai nostri incontri ... quello che è certo è che non vedo l'ora di ritrovarci, sabato 2 marzo!

Un caro saluto a tutti!

Sissi

Per riflettere - incontro gruppo famiglie

Carissima Sissy, anche per me è stato un incontro assai coinvolgente e interessante, dove abbiamo veramente potuto riflettere e magari accrescere la nostra limitata comprensione sul mistero cristologico.
Personalmente gli scontri intellettuali alimentano la curiosità, sfidando la mia limitata capacità intellettiva nonostante gli anni di studio in cerca di risposte indicative e magari più concrete,
( come avevi proprio sottolineato).  Ma sappiamo bene che semplicità ed obbiettività non sono aggettivi che combaciano con gli studi teologici…
Con l’intento di arricchire ancora di più la nostra attività “ investigativa” e intellettiva propongo un approfondimento sul tema. Ti porto alcuni piccoli brani del libro “ Gesù di Nazaret” di Joseph Ratzinger (penso possa piacerti…)
 
« Se sei Figlio di Dio, dì che questi sassi diventino pane ».( Mt 4,3) - così comincia la prima tentazione. “ Se sei il Figlio di Dio..”(…) Cristo deve dar prove della sua pretesa per diventare credibile. Questa richiesta di prove pervade tutto il corso della vita di Gesù: gli viene continuamente obiettato di non aver dato prove sufficienti di se’. Egli dovrebbe compiere il grande miracolo che, eliminando ogni ambiguità ed ogni opposizione, metterebbe in chiaro a chiunque, in modo irrefutabile, chi e che cosa Egli è o non è.
E questa richiesta rivolgiamo anche noi a Dio, a Cristo e alla sua Chiesa nel corso della storia: se esisti, o Dio, allora devi mostrarti; allora devi squarciare le nubi del tuo nascondimento e darci la chiarezza a cui abbiamo diritto. Se Tu, Cristo, sei veramente il Figlio, e non uno degli illuminato che sono apparsi continuamente nella storia, allora devi mostrarlo più chiaramente di quanto fai. E allora devi dare alla tua Chiesa, se proprio deve essere la tua, un grado di evidenza diverso da quello che di fatto possiede.
 
(…) il primo criterio di identificazione del Redentore davanti al mondo e per il mondo non dovrebbe essere quello di dare il pane e mettere fine alla fame di ogni uomo? (…) Se vuoi essere la Chiesa di Dio, allora preoccupati anzitutto del pane per il mondo – il resto viene dopo. (…)
La risposta di Gesù non si può capire solo alla luce del racconto delle tentazioni. Il tema del pane permea tutto il Vangelo e deve essere visto in tutta la sua estensione. Ci sono altri due grandi racconti sul pane nella vita di Gesù. Uno è la moltiplicazione dei pani per migliaia di persone che avevano seguito il Signore nel luogo deserto. Perché ora viene fatto quello che prima era stato respinto come tentazione? La gente era venuta per ascoltare la parola di Dio e per farlo aveva lasciato perdere tutto il resto. E così, come persone che hanno aperto il proprio cuore a Dio e agli altri, in reciprocità possono ricevere il pane nel modo giusto (…) Ascoltare Dio diventa vivere con Dio, e conduce dalla fede all’amore alla scoperta dell’altro. Gesù non è indifferente di fronte alla fame degli uomini, ai loro bisogni materiali, ma li colloca nel giusto contesto e dà loro il giusto ordine (…) Laddove questo ordine dei beni non viene rispettato, ma rovesciato non ne consegue più la giustizia, non si bada più all’uomo che soffre ma si creano dissesto e distruzione anche nell’ambito dei beni materiali. Laddove Dio è considerato una grandezza secondaria che si può temporaneamente o stabilmente mettere da parte, in nome di cose più importanti, allora falliscono proprio queste presunte cose più importanti.
 
(…) Naturalmente si può chiedere perché Dio non abbia creato un mondo in cui la sua presenza fosse più manifesta; perché Cristo non abbia lasciato dietro di sé un ben altro splendore della sua presenza, che colpisse chiunque in modo irresistibile. Questo è il mistero di Dio e dell’uomo, che non possiamo penetrare. (…) In questo mondo dobbiamo opporci alle illusioni di false filosofie, e riconoscere che non viviamo solo di pane, ma anzitutto della obbedienza alla parola di Dio. E solo dove si vive questa obbedienza, nascono e crescono quei sentimenti che permettono di procurare anche pane per tutti.
 
Ratzinger, Joseph: Gesù di Nazaret, Rizzoli 2007, pagg. 54, 55, 56
 

GRUPPO FAMIGLIE: grazie Fernanda!

Interessante la riflessione che hai proposto. Grazie!

A domani

Sissi

 

Grazie a tutte e due

Grazie a te Sissy che hai fatto una bella relazione e a te Fernanda per la tua proposta. E' bello sapere che la Parola di Dio suscita confronti così appassionati e appassionanti ed è utile che se ne venga a conoscenza. Bello il vostro percorso di famiglie!