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Santa Pasqua 2020

PASQUA DEL SIGNORE GESÙ – 2020

     La Pasqua 2020 ci raggiunge nelle nostre famiglie e nelle nostre case. Due sensazioni: siamo isolati e non siamo isolati. Lo siamo perché giustamente ci impegniamo a non diffondere la malattia, e così dobbiamo tenere le distanze, ma sentiamo la situazione innaturale, per cui ci fa piacere vedere, incontrare una persona, anche solo per salutarci dal marciapiede opposto, o dal balcone o dalla finestra. E poi non siamo isolati: anzitutto perché molti vivono in una famiglia, e ora le relazioni possono diventare più intense, forse qua e là più difficili, perché non riusciamo a sottrarci al confronto, che fa bene, ma può anche ferirci e guarirci. Così la Pasqua ci può aiutare a fare le pulizie in casa, in famiglia, per gustare di più il dono di Dio. E questo rinnovamento è a sua volta Pasqua. E poi non ci sono i segni classici pasquali: gli spostamenti, le uscite, e il suono delle campane, e più ancora le grandi liturgie della chiesa cattolica, che rivive nei sacramenti la grande e santa settimana di Gesù. C’è più silenzio, come è avvenuto quel giorno di primavera dell’anno trenta, quando Gesù risorto comincia a rivelarsi e incontrare i suoi discepoli smarriti per la croce. C’è un silenzio buio che deriva dalla chiusura verso gli altri; c’è un silenzio luminoso che ci apre alla presenza e alla parola del Cristo vivente: egli invita all’ascolto e rende possibile il dialogo. Anche la grazia del silenzio e della preghiera umile, fiduciosa è Pasqua.

     In qualche modo finirà la lunga quarantena. E poi? Questa domanda è importante perché ora abbiamo il tempo per prepararci, ma a che cosa? Non è necessario essere profeti per capire che molte cose cambieranno, e che seguiranno mesi e anni difficili in vista di una ripresa sociale, economica e politica. Ci servirà allargare lo sguardo al mondo intero; immettere nel modo di concepire la nostra vita il punto di vista, la sensibilità e gli interessi di molte altre persone; accettare sacrifici e rinunce per migliorare la condizione di chi sta peggio di noi, per avere istituzioni più giuste (ad esempio la sanità, l’istruzione aperta, il lavoro a partire dai giovani). La Pasqua è il dono di Dio che rinnova la vita solo se condiviso, la Pasqua abbraccia tutti. In queste lunghe settimane siamo stati costretti ad affrontare o a scontrarci con le esperienze estreme e dolorose della nostra comune condizione umana: la malattia e la morte. Il virus ce le ha sbattute in faccia ogni giorno con numeri implacabili. Può essere una occasione propizia per cercare di riconciliarci con ambedue, certo un cammino impegnativo, eppure salutare. Lo sappiamo benissimo: cerchi di fuggire, ma sei braccato.

     La fede nel Cristo risorto non elimina magicamente né la malattia né la morte, ma ti accompagna e ti sostiene, perché dentro il mistero della vita c’è il dono della risurrezione e della vita eterna con Dio e l’umanità pienamente e definitivamente rinnovata.

E questa è Pasqua purissima!

Insieme con Don Antonio, i più cordiali e rispettosi auguri a nome dell’intera parrocchia.

Don Alberto.