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Sesta settimana di Pasqua (22-28 maggio 2022)

SESTA SETTIMANA DI PASQUA 22-28  maggio 2022

Parrocchia di S. Egidio e S. Apollonia

Via Frattini, 36 Mantova 0376 / 323382

Vangelo secondo Giovanni (capitolo14, dal versetto 23 al 29):

Brevi e succose parole di Gesù, tratte dai discorsi dell’ultima cena: parole di commiato, di benedizione, di promessa.

 «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato».

Gesù riprende il grande comandamento dell’amore per Dio, lo applica a se stesso (in quanto mandato dal Padre), e lega strettamente l’amore con l’osservanza, cioè con la messa in pratica dei suoi insegnamenti e parole. Questa concretezza assicura la presenza operante del Padre e di Gesù nella vita del discepolo: lui (come singolo e come comunità) è il nuovo Tempio di Dio.

«Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».

L’insegnamento di Gesù si conclude col suo ritorno presso il Padre; eppure Dio manda tra i discepoli Colui che viene da Dio e ha la missione di rendere sempre freschi, attuali e precisi gli insegnamenti del Cristo: è il dono dello Spirito, viva memoria del Cristo nella chiesa. Lo spirito assicura che la chiesa non perda mai il vivo contatto con Gesù glorioso.

«Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: «Vado e tornerò da voi».

I discepoli ora sono turbati, e talora lo siamo anche noi: Gesù glorioso non è più fisicamente in mezzo a noi. Possiamo essere assaliti dalla paura. La pace è la pienezza dei doni di Dio; perciò non è come la conclusione più o meno felice di una guerra (questa è la pace del mondo, quella del vincitore), ma la costante protezione di Dio sui suoi fedeli. Del resto l’allontanamento di Gesù è provvisorio: vado e tornerò da voi, sì, proprio da noi e per noi. Tornerà per condividere la pienezza della sua vita con tutti gli uomini e le donne graditi a Dio.

 «Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l'ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate».

Ora Gesù ci sfida: la partenza di Gesù dal mondo non è un viaggio senza meta, al contrario è il raggiungimento della sua missione, quella di tornare al Padre portando con se l’umanità salvata con la sua croce e risurrezione. Gesù è il mediatore, il Padre è la meta di Gesù e dell’umanità. Perciò Gesù unisce la sua partenza con la pace (non con la paura) e con la benedizione di Dio Padre, che, essendo più grande di Gesù, porta a pienezza la vita di Gesù e di tutti i discepoli. E’ un congedo di apertura, anzi l’abbraccio di Gesù a tutta la storia umana, che da lui può riprendere speranza e coraggio.

AVVISI

Domenica 29 maggio solennità della Ascensione del Signore presso Dio Padre. Alle ore 10 in Santo Spirito Santa Messa di prima comunione per un gruppo di ragazzi.

Prosegue la proposta della recita del Santo Rosario tutte le sere da lunedì a venerdì alle ore 21 in Santo Spirito, con la proposta di un breve spunto meditativo per ogni mistero.