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Sesta settimana di Pasqua (21-27 maggio 2017)

PARROCCHIA DI S. EGIDIO - S. APOLLONIA

Mantova, via Frattini 36 0376 / 323382                  www. parrocchiasantegidio.it

 

Sesta settimana del Tempo di Pasqua                                          21 – 27 maggio 2017

 

Per la preghiera e la meditazione personale e familiare:

Vangelo secondo Giovanni, capitolo 14, versetti da 15 a 21 (“Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui.”)

Prima lettura, Atti degli Apostoli, capitolo 8, versetti da 5-8, 14-17.

Seconda lettura: Prima lettera di Pietro, capitolo 3, versetti da 15 a 18.

 

Dalla prima lettera di Pietro, capitolo 3

Carissimi, adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi.

Tuttavia questo sia fatto con dolcezza e rispetto, con una retta coscienza, perché, nel momento stesso in cui si parla male di voi, rimangano svergognati quelli che malignano sulla vostra buona condotta in Cristo.

Se questa infatti è la volontà di Dio, è meglio soffrire operando il bene che facendo il male, perché anche Cristo è morto una volta per sempre per i peccati, giusto per gli ingiusti, per ricondurvi a Dio; messo a morte nel corpo, ma reso vivo nello spirito.

 

Abbiamo ascoltato la settimana scorsa le parole di Gesù che durante l’ultima cena esortava i discepoli a non avere timore, a non lasciarsi turbare dagli avvenimenti che di lì a poco si sarebbero realizzati. Il Signore Gesù cerca di rassicurare gli apostoli ma la via della croce che stava per compiere difficilmente poteva essere compresa senza il dono dello Spirito Santo. «Io sono la via, la verità e la vita» dice Gesù, «chi accoglie i miei comandamenti e li segue egli mi ama». Seguire Gesù e conformare la nostra vita alla sua vita è la via che mentre persegue la verità conduce alla vita eterna del Padre.

Pietro nella sua vita riconosce più volte l’importanza di seguire il maestro, e una volta ricevuto il mandato di guidare e confermare i fratelli alla fede li esorta a non avere paura di chi fa il male ma di continuare a seguire il Cristo, senza turbarsi, adorandolo nel proprio cuore.

Leggiamo che è necessario essere sempre pronti a dare testimonianza della propria speranza a chiunque ne domandi ragione. Purtroppo in questi tempi abbiamo perso l’esperienza della condivisione della fede, e sempre di meno capita di dialogare sulle ragioni della nostra speranza. I cristiani al tempo di Pietro erano uomini che si riconoscevano a partire dal proprio comportamento. La concretezza della vita era la palestra della fede. Non esisteva semplicemente la fede pensata. La fede era una strada da percorrere concretamente nelle scelte, nei comportamenti, nelle parole scambiate, nella carità spontanea. Dalla vita quotidiana partiva la domanda del perché di quell’agire. Ecco in che modo Gesù è la via! Nella concretezza della nostra quotidianità, nel modo semplice di agire noi camminiamo lungo la strada che Gesù ci ha indicato. Forse ora capiamo meglio come mai Pietro esorta a dare spiegazione della ragione della propria fede non solo con bei discorsi, ma con dolcezza e rispetto della relazione. Con una retta coscienza che ci permette di mettere la verità prima di ogni nostro vanto. Perché sia la nostra buona condotta a parlare di Cristo, molto più di una bella e profonda apologia di fede.

 

AVVISI

Giovedì 25 maggio il pellegrinaggio alle Grazie. Ritrovo alle 21:00 al santuario.

Sabato 27 maggio alle ore 15:00 l’incontro dei genitori dei ragazzi che si stanno preparando a ricevere il Sacramento della Cresima, in canonica di Sant’Egidio.

Continua la preghiera del mese di maggio: ogni sera da lunedì a venerdì in S.Caterina e in Santo Spirito alle ore 21.