Quinta di Pasqua (19 - 25 maggio 2019)
PARROCCHIA DI S. EGIDIO - S. APOLLONIA
via Frattini, 36 Mantova 0376 / 323382
QUINTA SETTIMANA di PASQUA 19 - 25 maggio 2019
Vangelo secondo Giovanni, breve parte del capitolo 13
Quando Giuda fu uscito dal cenacolo, Gesù disse: «Ora il Figlio dell'uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete ma, come ho detto ai Giudei, ora lo dico anche a voi: dove vado io, voi non potete venire. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri».
Il contesto di queste parole di Gesù è solenne e drammatico insieme. E' da poco terminata l'ultima cena, nella quale Gesù ha compiuto il gesto, anticipatore della sua passione, del lavaggio dei piedi ai discepoli. Subito dopo egli annuncia il tradimento da parte di uno dei discepoli. Gesù non fa nomi, ma a questo punto Giuda di propria iniziativa, lascia il gruppo, e, nonostante che ormai sia notte profonda esce nel buio (della notte e del suo cuore). A questo punto Gesù introduce i discepoli (e oggi noi) nel mistero della sua passione imminente, che egli presenta come un'opera gloriosa di Dio Padre. Infatti Dio innalzerà il suo Figlio nella gloria della croce e della risurrezione. Anzi Gesù afferma che ciò avverrà subito, cioè proprio già nella passione umiliante, e si completerà della risurrezione pasquale.
Ma per i discepoli (anche per i Giudei di allora e per noi oggi) ci sarà uno stacco: nessuno al presente può andare sulla croce e nella gloria / vita eterna di Dio; il salvatore è uno solo, e così solo Gesù andrà sulla croce e ritornerà glorioso presso il Padre. Quando i discepoli avranno ricevuto il dono dello Spirito Santo, anch'essi attraverseranno molte tribolazioni, per poter entrare nella gloria di Dio. E' questo il tempo della testimonianza e della missione della chiesa e di ogni cristiano.
E poiché ogni dono di Dio comporta un impegno con lui (e questo è il comandamento), ecco come suona il comandamento: l'amore reciproco tra fratelli. In questo contesto nel quale al centro sta l'azione di Dio e di Gesù sembra strano che Gesù trascuri il primo per passare subito al secondo comandamento. Dove è racchiudo il comandamento dell'amore per Dio? Esso è facilmente rintracciabile nella parolina COME: amatevi come io ho amato voi; e poiché Gesù ci ama donando la sua vita per noi, per questo il secondo comandamento dipende, anzi è reso possibile dal primo. Infatti l'espressione di Gesù significa: amatevi PERCHÉ (e nel modo in cui) io ho amato voi. E così ritorna la croce, e ora il discepoli andranno dove Gesù è andato per primo e da solo. Ecco il servizio (lavaggio dei piedi) portato fino all'estremo verso il più piccolo dei fratelli di Gesù.
Resta forse un'ultima domanda o addirittura obiezione: Gesù comanda l'amore solo verso i fratelli della comunità cristiana? No affatto. Anzi l'amore tra fratelli di fede è e sempre sarà il grande segno e la grande testimonianza missionaria della chiesa. L'amore che unisce nella chiesa è il medesimo che apre verso tutti. Ora la Pasqua offre il dono di Dio all'intera umanità. E le barriere sono superate. Appunto questa è la Pasqua di Gesù!
AVVISI
Continua la preghiera del rosario - mese di maggio - in S. Spirito e S. Caterina da lunedì a venerdì alle ore 21.
Sabato 25 maggio alle ore 15 in canonica di S. Egidio incontro dei genitori dei cresimandi.
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