Quarta settimana di Quaresima (14-20 marzo 2021)
Quarta settimana di Quaresima 14-20 marzo 2021
Per la preghiera e la meditazione personale e familiare:
Vangelo secondo Giovanni, capitolo 3, dal versetto 14 al versetto 21
Riassumiamo in tre passi l'incontro di Nicodemo, un capo dei Giudei, con Gesù. Avviene di notte, in segreto, perché il capo non vuole compromettersi pubblicamente con Gesù, di fronte ai suoi influenti colleghi. Eppure egli ha bisogno di qualcosa di molto importante, per quanto non ben definito, e nella sua nebbia di uomo maturo e in vista, si reca da Gesù nottetempo. Che cosa si aspetta da lui e che cosa Gesù può offrirgli?
Il primo passo è sempre rappresentato dai saluti e dalla presentazione. Così Nicodemo omaggia Gesù, riconoscendo in lui un maestro (rabbi) non autocostruito, ma venuto da parte di Dio, come del resto attestano i segni miracolosi compiuti da Gesù. Ma Gesù cambia registro alla conversazione e, siccome conosce il cuore di ciascuno, introduce il problema che travaglia quell'uomo: egli vorrebbe rinnovare la propria vita, come rinascere, ma non sa se e come ciò sia possibile; del resto è impossibile rinascere come partoriti una seconda volta.
Ora interviene il secondo passo: Gesù dichiara apertamente che la rinascita non può venire da alcun essere umano, può invece solo essere accolta come un dono che viene da Dio per mezzo dello Spirito Santo e dell'acqua (esplicito rimando al Battesimo mediante la fede). Nicodemo insomma deve fare un passo indietro e uno in avanti. Indietro perché deve toccare con mano che ciò che pure desidera non può essere prodotto da lui (ecco il senso biblico del termine 'carne'); in avanti perché può solo credere e sperare nel dono di Dio (ecco il senso biblico del diventare bambini avanti a Dio).
La domanda preoccupata, quasi angosciata di Nicodemo introduce il terzo passo: come può accadere questo? Insomma sarà mai possibile un tale intervento di Dio nella vita degli uomini? Gesù per così dire prende per mano quest'uomo (che è ciascuno di noi) e lo guida a comprendere le Scritture di Israele, nelle quali Mosè issa un serpente velenoso su un bastone e lo mostra al popolo per liberarlo dal morso mortale dell'animale: come simbolo e anticipo della liberazione per ogni uomo dalla morte ad opera della stessa morte di Gesù, innalzato sulla croce. E che l'opera della salvezza dell'uomo sia compiuta per mezzo della morte in croce di Gesù ha la sua origine - ora siamo la vertice dell'incontro - nell'amore sconfinato di Dio Padre per gli uomini, amore per il quale egli ha dato (consegnato) il suo unico Figlio. Questo amore supremo sta all'origine, al vertice, al compimento dell'intero progetto di Dio a favore degli uomini.
Quindi chiunque crede in lui ha (al presente, già da ora) la vita eterna. Dio infatti non vuole la morte e la condanna dell'uomo, ma la sua rinascita al presente, fino alla pienezza della vita. La luce dunque è nel mondo e Dio opera attraverso la fede in Gesù.
Nota finale: Gesù non congeda Nicodemo, e Nicodemo non si congeda da Gesù: l'evangelista Giovanni sembra direi: chi lo incontra rimane con lui, sempre. Così accade che Nicodemo riappare quando coraggiosamente chiede a Pilato il corpo di Gesù da poco morto sulla Croce (Vangelo secondo Giovanni, capitolo 19,38-42).
Lettera di Paolo agli Efesini, capitolo 2, dal versetto 4 al versetto 10
AVVISI
Giovedì 18 marzo: Festa di S. Anselmo, patrono della città e della diocesi. Alle ore 18, solenne concelebrazione in Duomo, presieduta dal Vescovo.
Venerdì 19 marzo: alle ore 17.30 in S. Caterina e S. Egidio preghiera e meditazione della Via Crucis.
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