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Seconda settimana di Avvento (5-11 dicembre 2021)

Seconda settimana di Avvento 5-11 dicembre 2021

Parrocchia di S. Egidio e S. Apollonia

Via Frattini, 36 Mantova             0376 / 323382

Vangelo secondo Luca, capitolo 3, versetti da 1 a 6. "La Parola di Dio scese su Giovanni Battista … Egli predicava un Battesimo di conversione per la remissione dei peccati … Preparate la via del Signore … ogni uomo vedrà la salvezza di Dio" …

Dal libro del profeta Baruch: capitolo 5 "Deponi le vesti del lutto e dell'afflizione, rivestiti dello splendore che viene da Dio. Egli mostrerà il suo splendore ad ogni creatura".

 

Una specie di secondo inizio del vangelo di Luca è quello che la chiesa oggi ci propone. Ed è evidente l'intenzione dell'evangelista di collocare con estrema precisione l'inizio del ministero di Gesù, che noi chiamiamo ministero pubblico, in una duplice storia. Anzitutto la storia del grande mondo, dominato allora in occidente e nel medio oriente dall'impero romano. Ora l'imperatore regnante da 14 anni è Tiberio, quindi siamo nell'anno 28 (ovviamente dopo Cristo), rappresentato dal governatore Ponzio Pilato. C'è anche la storia dei territori palestinesi, in cui vigeva una doppia autorità: quella dei piccoli re (figli di Erode il Grande), e quella dei sommi sacerdoti del tempio di Gerusalemme (qui si ricordano Anna e Caifa). In questo modo l'intero racconto evangelico viene radicato nella comune storia generale e locale degli esseri umani. Non si tratta di favole e miti, ma di persone e fatti, azioni e gesti.

Ora dentro la storia umana c'è la storia della salvezza che Dio offre agli uomini. Così la storia della salvezza era iniziata fin dalla creazione degli esseri umani, ma specialmente dalla scelta del popolo di Israele nel grande patriarca Abramo, per passare a Mosé, quindi a Davide e ai profeti. L'ultimo e il più grande dei profeti è Giovanni il Battista. Adesso egli inizia il suo ministero, che in un certo senso riassume tutto l'Antico Testamento (anche le belle parole di Baruc, sopra riportate) con un gesto e una parola. Il gesto è il battesimo offerto agli Ebrei nelle acque del fiume Giordano, con un intento ben preciso: la conversione del cuore e della vita in vista del perdono di Dio. La parola è quella di Isaia, il quale chiama a preparare la via al Signore che viene. Infatti sta per essere offerto a tutti il dono supremo di Dio: Ogni uomo gusterà la salvezza di Dio; e così entrerà nella gioia del vangelo, che da questo momento viene annunciato.

Invito alla conversione e annuncio di gioia: ecco il dono di questa domenica, che avrà una conferma e uno sviluppo importante nella Festa di Maria Immacolata.

 

AVVISI

Martedì 7 dicembre incontro di formazione all'ascolto della Parola di Dio, dalle ore 18.30 alle ore 19 in chiesa di S. Egidio: parti scelte dai capitoli 8 e 9.

Mercoledì 8 dicembre: Solennità della Immacolata Concezione di Maria: celebrazioni eucaristiche secondo gli orari domenicali.

Questa festa, diversamente da quanto talora si pensa, non celebra la verginità di Maria, madre del Signore Gesù: questo segno che Gesù è dono che viene da Dio sarà celebrato nel Natale. Celebra invece la santità di Maria, che, in prospettiva del suo compito di madre del Salvatore, viene santificata da Dio, a tal punto che in lei tutta santa non ci sono peccati personali; e neppure il peccato originale, inteso come disorientamento rispetto a Dio, disorientamento che è presente nell'intera storia umana, dalle sue origini ad oggi. Questa situazione da Dio viene eliminata per noi mediante la fede e il Battesimo, che infatti diciamo essere per la remissione dei peccati, compreso appunto quello originale. Da tale peccato per privilegio divino, Maria è stata preservata.

 

Tutta bella sei o Maria, in te non c'è macchia di peccato delle origini.

Tu gloria di Gerusalemme, gioia di Israele, vanto del popolo cristiano, avvocata dei peccatori.

O Maria! Vergine piena di sapienza, madre colma di clemenza,

prega per noi e intercedi per noi presso il Signore Gesù Cristo.