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Seconda di Avvento (9 - 15 dicembre 2018)

PARROCCHIA DI S. EGIDIO - S. APOLLONIA

via Frattini, 36   Mantova             0376 / 323382

 

Seconda Settimana di Avvento   9 - 15 dicembre 2018

 

Vangelo secondo Luca, 3. 1-6

1Nell'anno quindicesimo dell'impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetrarca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetrarca dell'lturea e della Traconìtide, e Lisània tetrarca dell'Abilene, 2sotto i sommi sacerdoti Anna e Caifa, la parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto. 3Egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, 4com'è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaia: Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! 5Ogni burrone sarà riempito, ogni monte e ogni colle sarà abbassato; le vie tortuose diverranno diritte e quelle impervie, spianate. 60gni uomo vedrà la salvezza di Dio!

 

L'esperienza religiosa dell'antico popolo di Israele mostra che, se si resta nella prospettiva mondana, non si impara dai propri fallimenti. Si può imparare dagli errori solamente se si ha davanti una seconda possibilità, se si vede davanti una speranza. Si può imparare dagli errori solamente se si ha qualcuno al fianco, non solo per rimproverare, ma per aiutare a rialzarsi. Altrimenti si reagisce semplicemente pensando di essere colpiti da un destino crudele. Non si percepisce la propria parte di responsabilità.

Dio è colui che sta al fianco, anche nel momento in cui si sperimenta il fallimento dovuto al proprio egoismo e alle proprie scelte negative, non solo sbagliate, non solo mal calcolate, ma causate dalla malvagità. Il Battista nel Vangelo è il segno della benevolenza di Dio, che sta in mezzo al suo popolo e lo esorta a staccarsi dalla connivenza con l'ingiustizia e l'indifferenza.

Sono due atteggiamenti diversi quelli di chi ammonisce, rimprovera, condanna dall’alto, e di chi invece scende ad aiutare, ad accompagnare; come c'è differenza tra chi grida aiuto dalla riva, e chi si tuffa per salvare chi annega. Solo in alcuni casi è necessario non essere coinvolti, tenere i piedi per terra, lanciare una corda da lontano, fino a tirare a riva. Più spesso accade che chi si vuole aiutare non abbia più alcuna energia e speranza di giungere in salvo, e non abbia neppure la forza residua di aggrapparsi alla corda. Serve qualcuno che lo sorregga, almeno fino a quando non sarà in grado di nuotare da solo. Le nostre comunità cristiane hanno bisogno di recuperare lo stesso atteggiamento e la stessa capacità di azione. Trovare le vie oggi per stare in mezzo agli uomini e donne del nostro tempo come una presenza positiva, abitando la stessa storia, gli stessi problemi, lasciandosi coinvolgere anche nelle sofferenze e tensioni; e nello stesso tempo mantenere il rimando a Dio, al suo Regno, che supera le prospettive puramente mondane. Giovanni realizza l'unione di condivisione e distacco abitando nel deserto: a fianco del suo popolo, in posizione accessibile, ma non coinvolto nella tentazione degli agi del benessere e nei compromessi del potere.

 

AVVISI

Martedì 11 ore 21 catechesi degli adulti.

 

Bellissima sei o Maria! In te non c'è macchia di peccato originale!

Tu sei la gloria della città di Gerusalemme, tu gioia di Israele, tu vanto del popolo cristiano,

tu intercedi per i peccatori.

O Maria! Vergine colma di sapienza, madre colma di misericordia.

Prega il Signore Gesù Cristo per noi peccatori.