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Sport... metafora della vita?

Parma-Mantova.

Ieri nessuno dei 550 tifosi che hanno seguito i biancorossi a Parma, ne’ quelli che hanno seguito la partita alla radio o alla tv, avrebbe mai creduto di poter portare via dal Tardini un punto. Non solo loro sono quasi in A e noi quasi in C, ma ci mancavano Locatelli, Corona, Tarana, Caridi, Notari.
Eppure abbiamo visto una squadra mettere in difficoltà gli avversari, giocare una partita dignitosissima, non concedere nulla. Addirittura quei giocatori che quest’anno per vari motivi non hanno reso per quello avrebbero dovuto, ieri hanno dato l’anima per portare a casa un punto veramente meritato. Non parliamo del tifo sugli spalti. I nostri 500 hanno dato lezione di tifo a 10mila parmensi, che insorgevano ad ogni passaggio sbagliato di un loro giocatore. Del resto loro credono di avere diritto a tornare in serie A per la loro storia, il loro blasone… Ma noi questa storia l’abbiamo già sentita qualche anno fa a Torino, anche se non siamo ancora per nulla vaccinati alle porcherie. Me ne sono accorta sta notte all’una quando non riuscivo a dormire… E’ un gioco, lo so, e forse non dovrebbe avere tutta questa importanza. Ma lo sport e anche il tifo sono una metafora della vita, dove vinci e perdi, dando tutto te stesso, partecipi, sei dentro, vivi. Adesso siamo tutti stanchi, viene voglia di lasciar perdere, perché sempre più spesso ti trovi alla fine del gioco e del gioco non si parla più. Le regole sono disattese, i potenti sono sempre i più forti, e da prepotenti si prendono la ragione con la forza dell’arroganza. Questo è sotto gli occhi di tutti, ma nessuno in fondo fa una piega, e tutto va avanti come prima. Chi sbaglia viene premiato e chi rispetta le regole viene punito, chi usa toni intimidatori viene ascoltato, chi sta al suo posto ignorato. In effetti… proprio una metafora della vita… Sensazioni che proviamo spesso, magari sul lavoro, magari leggendo i giornali, magari nelle discussioni pubbliche.

Tornando allo sport, ecco, abbiamo fatto 32 anni tra C e dilettanti e se questo è il prezzo da pagare, perché non abbiamo blasone, non siamo potenti, abbiamo un presidente che ha fatto della correttezza il suo atteggiamento, beh allora forse non è così importante rimanere in questa categoria.

Eppure so di gente che è tornata a Mantova ieri notte cantando lungo tutto il tragitto, nonostante quanto accaduto ieri, due settimane fa e anche a Torino. E allora penso che quella gente e tutta la nostra città non merita di tornare in serie C. E se tutto è già scritto, se tutto è già previsto, allora possiamo provare a riscrivere la storia. Abbiamo gente in campo che proprio per tutto quello che ha vissuto in questi anni può avere la forza di gettare il cuore oltre l’ostacolo. Può farcela con l’orgoglio di sapere di poter sempre camminare a testa alta. E di questi tempi non è da tutti. E noi dobbiamo trovare la forza di non mollare, dobbiamo reagire, possiamo spingere i nostri ragazzi alla conquista dell’obiettivo. E anche questa è una metafora della vita…