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VENERDI' SANTO

Data e Ora evento: 
10/04/2020 - 23:50

Eccoci dunque, preparati dalla Cena Pasquale di giovedì, al giorno, in verità molto breve, della Passione e Morte e Sepoltura di Gesù. Un giorno così intenso che deborda da ogni parte. Domenica scorsa la chiesa ci ha offerto la narrazione del vangelo secondo Matteo, oggi quella di Giovanni (capitoli 18 e 19). Al centro della nostra attenzione oggi sta la CROCE, una morte atroce, che eè tutta da decifrare, un mistero nel senso più profondo.

Chi riguarda la croce? Certo anzitutto Gesù di Nazareth, quel profeta che venuto dalla Galilea trova a Gerusalemme la sua condanna, subito eseguita. Ma nonostante le apparenze Gesù non è affatto solo.

La sua croce riguarda Dio Padre, che lo ama, e nel suo Figlio ama noi, e così chiede al suo Figlio di offrire la propria vita nell'estrema miseria della sofferenza e di una morte vergognosa.

Riguarda alcuni capi giudei di Gerusalemme, che di fronte alla pretesa di Gesù di appartenere alla sfera divina del Padre, rifiutano di riconoscerlo secondo le Scritture.

Riguarda altri, che preferiscono non disturbare il potere imperiale di Roma, e così scelgono di disfarsi di lui.

Riguarda il potere supremo della grande potenza, che nelprocesso si mostra vigliacca e inconcludente, e addirittura del tutto ingiusta.

Riguarda una folla che prosegue con i propri interesse e problemi e neppure bada alla cronoca quotidiana della città. 

Riguarda Maria, la Madre di Gesù, e il discepolo: la chiesa fedele, che comprende di dover rimanere lì, al centro del progetti di Dio, oggi  e sempre.

Riguarda Giuseppe e Nicodemo, che provvedono alla sepoltura del cadavere di Gesù.

Riguarda noi che leggiamo un racconto sconvolgente, che suscita più domande che risposte, allora come oggi.

Insomma da venti secoli c'è un grande, incessante indaffararsi intorno a quella croce e a quel crocifisso, che gli storici ufficiali dell'epoca ignorarono completamente.

La croce è un'immensa provocazione, nel senso preciso del termine: una chiamata potente a schierarsi, una chiamata con la quale in qualche modo prima o poi si devono fare i conti: i conti di Gesù, i conti di Dio, i miei conti - quelli della mia vita.

Non sei tu che cerchi la croce, è il Cristo che dalla croce cerca te.

Lui è il testimone veritiero di Dio, cioè il martire; lui è la rivelazione dell'amore del Padre che perdona; lui è il Signore che travolto dal destino, travolge a sua volte la storia dell'umanità giusto nella direzione opposta: quella della risurrezione e della vita eterna di Dio.

E' così che la chiesa oggi ci invita non a piangere, ma ad adorare il Cristo Salvatore, a cantare addirittura la sua Croce, riconoscendo Croce e Crocifisso nella vita di ogni uomo e orientadola alla grande Pasqua!