Primo Diario di Vera (3 marzo 1982 - 3 aprile 1982)

3 marzo 1982 

Quando doveva iniziare la quaresima avevo pensato di viverla bene, almeno secondo il mio punto di vista, con buone letture, qualche mortificazione e un poco di meditazione. Tutto quello che pensavo di fare non mi è stato possibile, quasi come malvagiamente qualcuno si fosse proposto di mandare all’aria tutti i miei propositi. Le persone più diverse sono venute nei momenti più inopportuni, che avevo pensato di dedicare alla lettura ed alla preghiera, per chiedere le cose più banali, per fermarsi a parlare, per non lasciarmi in pace.

Forse la mortificazione che deve segnare la mia quaresima sta proprio nell’accettare che i miei piani siano sconvolti, il mio desiderio di solitudine e di silenzio sia vanificato, le mie progettate ‘buone azioni’ non si realizzino mai.

Anche il momento di preghiera e di silenzio personale si è sbriciolato per ascoltare le chiacchiere di due persone, che erano molto soddisfatte nel raccontarmi le loro avventure.

Pazienza!

11 marzo 1982 

Ieri sono stata a confessarmi, perché i miei sforzi del sabato finora sono risultati vani. Ho rinnovato con impegni i propositi fatti, approfondendo l’enunciazione generica. Meditare, pregare, offrire, amare, sopportare ed accettare tutto e sempre in ogni istante della giornata, anche quando diventa molto pesante: questo significa acquistare un controllo su di sé, si deve essere padroni di noi e delle nostre azioni. Soprattutto amare Gesù in tutti, anche in chi non ci piace, ma non per noi stessi, ma per Lui.

Da una decina di giorni sono indisposta: spero che tutto passi al più presto.

3 aprile 1982 

O Signore, sono vuota e stanca. È da tanto tempo che non mi fermo davanti all’Ostia Santa per adorarti e non so più farlo. La mia testa è vuota e non ho dei bei pensieri e delle belle parole da dirti. Ma sono felice di essere qui e ti dico che voglio volerti bene. Aiutami a riflettere, aiutami a raccogliermi, rendimi capace di fede, di preghiera e di amore.

O Signore, aiutami tu!