Dal terzo diario di Vera Reggiani 13 gennaio - 12 marzo 1996
13 gennaio 1996
Sto cercando di mettere ordine in tutte le carte che ho raccolto. La Marghe ha ragione: è proprio un pio desiderio tenerle per rileggerle con calma, è qualcosa che non succede mai. È inutile voler fermare tutti i ricordi nella memoria.
16 gennaio 1996
Non c’è tempo
Non abbiamo mai tempo, soprattutto per noi stessi, e rimandiamo al futuro cose piccole e grandi che ci piacerebbe fare.
Anche quando ‘andremo in pensione’, ‘saremo in vacanza’, ‘i figli saranno cresciuti’, e via dicendo non avremo tempo, se non abbiamo imparato a regalarcelo. Ognuno di noi può impegnarsi a risparmiare minuti preziosi nella giornata, evitando discussioni e polemiche in famiglia, abbreviando le chiacchiere inutili, non permettendo che le cose invadano la nostra vita, se non sono di importanza rilevante. Ci ritroveremo a fine giornata con il nostro ‘gruzzolo di tempo’ da utilizzare come preferiamo.
20 febbraio 1996
… Ho fatto molta fatica perché gambe e schiena mi fanno ogni giorno più male. Ho paura che questo dolore non passi perché non noto alcun sintomo di miglioramento. Non so cosa pensare e cosa temere, chiedo solo che il Signore mi aiuti ad andare avanti come lui vuole.
2 marzo 1996
… Infine siamo andate a S. Egidio per la celebrazione penitenziale. A confessare c’erano i padri domenicani. È nata Lucia, la bambina di Cristina e Leonardo.
5 marzo 1996
… Questa mattina ho preparato da mangiare anche per domani. Sull’altare della cappella delle Angeline c’era una bella orchidea bianca fiorita.
7 marzo 1996
… Nel pomeriggio sono andata al MEIC dove, come gradita sorpresa, ho trovato don Franco (Magnani) che ha spiegato, con molto calore, il filo delle letture delle celebrazioni eucaristiche della nostra quaresima: esodo e deserto. È stata una cosa molto interessante e fruttuosa.
Stasera c’è la cena della ginnastica, per celebrare l’8 marzo. Ho preparato la meditazione che Mario Belladelli mi ha chiesto, l’ha letta, l’abbiamo discussa e mi è parso molto soddisfatto.
12 marzo 1996
Questa mattina sono andata dal dottore, ha minimizzato i risultati della radiografia dicendo che sono esiti di fenomeni avvenuti molto tempo fa. La situazione è grave e molto compromessa. Per la schiena non c’è niente da fare, le cure sono soltanto tendenti ad alleviare i dolori. Per le ginocchia, se peggioreranno di più, l’ultima ratio sarà tentare l’operazione.
Nel pomeriggio sono stata a far dottrina; oggi c’era molta gente. È riuscita bene e poi mi sono fermata a Messa.
»
- Login per inviare commenti
Tutti i commenti ...